ROMA – Se in Italia quasi sei laureati su 10 (il 59,8%) risultano occupati a tre anni dal titolo, una percentuale in crescita di dieci punti rispetto al 2014 ma ancora lontanissima da quella media europea che ha raggiunto l’83,5%, in Sicilia la percentuale è del 30%. Sono molto sconfortanti per l’Isola i dati Eurostat relativi al 2018. Solo la Calabria fa peggio con il 29%, numeri che appaiono sconcertanti rispetto a quelli record della Bassa Baviera, regione tedesca che può vantare il 97%.
Per le donne laureate la percentuale più bassa di coloro che sono occupate a tre anni dal titolo è in Calabria con appena il 21,6% (in calo sul 2017) mentre in Sicilia sono il 29,1%. Per le donne europee laureate la media di occupate a tre anni dalla laurea è dell’82,1% mentre per l’Italia è del 58,1%, con la provincia di Bolzano all’82,6%, il Veneto al 76,2%, la Lombardia al 72,9% e la Campania al 42%.
Disastro anche per chi esce dalle scuole superiori. In Germania in media entro tre anni trova lavoro il 90,3% dei ragazzi diplomati; in Sicilia risulta occupata appena una persona su cinque (il 22,2%, con un calo dal 25,8% del 2017).
Per le ragazze poi al Sud è una vera e propria debacle con appena il 16,8% delle giovani siciliane che lavora entro tre anni dal diploma di scuola superiore a fronte dell’85,3% della provincia di Bolzano e il 43,6% in media in Italia. In Germania la media è dell’88,3% con picchi regionali superiori al 90%.
Donne che trovano lavoro dopo la laurea: a Bolzano l’82%, in Sicilia meno del 30%
Dati Eurostat: il divario si allarga con i diplomati (85% contro 17%)