a.cig.) Più il momento è difficile, più servono scelte forti. Cristiano Lucarelli ha esperienza e carattere sufficienti per maneggiare con perizia la materia. Che il Catania di questo periodo fornisce a piene mani.
Succede così che in fondo a una settimana terrificante, piena di turbolenze fuori dal campo (vedasi Meridi e World Service) ed emergenze supplementari (l’indisponibilità di due titolari come Mbende e Welbeck), e al culmine dello smarrimento per un primo tempo pessimo, il tecnico livornese decida che qualcosa di radicale vada fatto e ordina il “fuori tutti” che sa di black friday anticipato: quattro senatori rimpiazzati nel primo quarto d’ora della ripresa con tanto di cambio di modulo e di passo.
E’ lo shock psicologico e tattico che stravolge la storia della sfida con la Leonzio, sin lì in pieno controllo del match, consegnando all’allenatore rossazzurro la prima vittoria della sua gestione, fondamentale per non perdere ulteriore terreno in classifica e ancor di più per dare un minimo di serenità a un ambiente che le ultime vicende hanno reso sempre più (comprensibilmente) preoccupato.
Il 2-1 sui lentinesi non è certo la panacea di tutti i mali e non può fare dimenticare i problemi legati a un organico carente o agli aspetti extra calcistici, ma è ossigeno puro per un gruppo boccheggiante per 45 lunghissimi minuti ed è un segnale chiaro ai naviganti, anticipato già nella conferenza stampa della vigilia: non esistono bandiere o altro, c’è solo il Catania.
Per la verità, il Catania sino all’intervallo proprio non c’è. L’approccio degli etnei alla gara è desolante quanto il Massimino semivuoto. Alla Sicula Leonzio bastano sei minuti per sbloccare il punteggio, complice una non inedita dormita della difesa schierata a zona su un calcio piazzato e nell’occasione troppo schiacciata verso Furlan su una punizione battuta da Esposito nei pressi della linea di fondo: il gol è di Palermo, che raccoglie la respinta del portiere di casa sul tiro di Maimone, lasciato libero di calciare al limite, e insacca (sotto, foto Galtieri).
Doccia freddissima per un Catania spaurito, schierato da Lucarelli secondo il previsto 3-5-2 con Esposito al posto di Mbende (acciaccato dell’ultim’ora) in difesa, Lodi play affiancato da Rizzo e Dall’Oglio e il duo Curiale-Di Piazza.
Il bello (per la Sicula) è che i bianconeri, impostati con un 4-3-3 nel quale De Rossi e Maimone vengono preferiti a Sabatino e Sicurella, non hanno alcun problema nel gestire il vantaggio mancando il raddoppio con Grillo, che nell’area piccola alza oltre la traversa un traversone di De Rossi, andato via sulla destra.
Alla squadra di Bucaro basta correre e sfruttare i limiti tecnici e dinamici palesati dall’undici di Lucarelli, che ha troppi elementi fuori fase e solo qualche minuto prima dell’intervallo riesce a dare segnali di vita con una girata alta di Di Piazza su cross di Lodi e un tiro di Dall’Oglio dalla distanza respinto da Polverino.
Il Catania si sveglia nella ripresa, quando Lucarelli attinge dalla panchina a piene mani per dare la scossa a una squadra intorpidita compiendo una mezza rivoluzione: Biondi rileva subito Calapai a destra, poi ecco il triplice cambio con l’innesto di Di Molfetta, Mazzarani e Catania per Biagianti, Lodi e Curiale che rimodula i rossazzurri secondo il 4-2-3-1 con Rizzo-Dall’Oglio davanti alla difesa.
Mosse che funzionano. Gli etnei guadagnano ritmo e convinzione dando finalmente ampiezza e velocità alla manovra. Corso un serio rischio su un bel sinistro di Vitale fuori d’un soffio, i padroni di casa accelerano, alzano la pressione e guadagnano metri. Polverino si salva in extremis su un bel destro del vivace Biondi, ma capitola sul guizzo di Mazzarani, che sugli sviluppi di un angolo si ritrova il pallone buono in area con l’aiuto di una deviazione ospite e lo sbatte sotto la traversa (sotto, foto Galtieri).
Il Catania ci crede, la Leonzio non riparte più. Mazzarani sfiora il bis spendendo sul fondo un servizio di Di Molfetta, poi Di Piazza in velocità punta Petta ma rinuncia all’ultimo dribbling calciando debolmente verso la porta lentinese. Il terzo tentativo è quello buono, complice un retropassaggio suicida di Grillo che libera in area Di Piazza, freddo nel battere Polverino.
Solo a questo punto la Sicula si rimette in moto, rendendosi insidiosa con uno spunto di Palermo, che da posizione defilata trova l’esterno della rete sull’uscita di Furlan. Lucarelli cambia nuovamente sistema di gioco e passa al 4-5-1 con Di Molfetta spedito largo a sinistra, Catania a destra e Mazzarani a puntellare la mediana. I rossazzurri reggono, corrono qualche brivido (inzuccata di poco a lato del nuovo entrato Sicurella), ma portano a casa tre sospiratissimi punti.
CATANIA-SICULA LEONZIO 2-1
Catania (3-5-2): Furlan 5.5, A. Esposito 5.5, Biagianti 6 (14′ Di Molfetta 6.5), Silvestri 6, Calapai 5 (1′ st Biondi 7), Rizzo 6, Lodi 5 (13′ st Mazzarani 7), Dall’Oglio 6 (35′ st Bucolo sv), Pinto 5, Curiale 4.5 (14′ st Catania 6.5), Di Piazza 7. In panchina: Martinez, Noce, Marchese, Fornito, Llama, Barisic, Distefano. Allenatore: Lucarelli 7
Sicula Leonzio (4-3-3): Polverino 6, De Rossi 6.5, Sosa 6, Petta 6, Parisi 5.5, Palermo 7 (42′ st Terranova sv), G. Esposito 6, Maimone 6, Vitale 6 (25′ st Sicurella 6), Lescano 5 (15′ Scardina 6), Grillo 5. In panchina: Governali, Armata, Talarico, Tafa, Cozza, Megalaitis, Sidibe, Manfrè. Allenatore: Bucaro 6
Arbitro: Maranesi di Ciampino 5.5
Reti: 6′ pt Palermo; 18′ st Mazzarani, 28′ st Di Piazza.
Note: spettatori 7.307 (abbonati 5.685, paganti 1.622, ospiti 128), incasso 9.734 euro. Ammoniti: Dall’Oglio, Catania, Maimone, Di Molfetta. Angoli: 5-0. Recupero: 1′, 4′.