CATANIA – Il centro (di gravità) è permanente ed è da sempre il punto più ricercato, sia nelle celebri strofe del saggio maestro di Milo, sia nella politica dei ragionamenti e delle strategie elettorali. E se da sinistra Matteo Renzi prova a fagocitare quel che resta del popolo moderato di Forza Italia, a destra il sovraffollamento degli estremismi costringe a una riflessione chi, in quell’area “moderata”, comincia già a trovare nuova linfa e certamente consensi.
Una recente puntata di Report su Raitre ha messo in evidenza, ancora una volta, la sovrapposizione di temi e di linguaggio tra la Lega e Fratelli d’Italia, così i risultati incoraggianti arrivati dall’Umbria avrebbero spinto Giorgia Meloni a riflettere, ancora una volta, sul posizionamento futuro del suo partito, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali ragionali che, da qui fino a primavera, caratterizzeranno l’agenda politica.
“Fratelli d’Italia è l’unico partito italiano che cresce in Umbria, sia in percentuale sia in voti assoluti. Questo fa pensare che i consensi li abbiamo presi da diversi bacini. Dai 5 Stelle e perfino dal Pd che ha tradito chi credeva nella sinistra e oggi si sente rappresentato dalle nostre battaglie sociali – spiega la leader di FdI – Salvini? Quando ci siano incontrati, ci siamo abbracciati. E Matteo era sinceramente felice per il risultato di Fratelli d’Italia. E in Emilia Romagna siamo pronti ad appoggiare chi lui deciderà di candidare, ma allo stesso tempo siamo pronti a partire con i candidati di Fratelli d’Italia nelle Marche e in Puglia. E anche sulla Toscana possiamo dire qualcosa”.
IL TREND. Secondo una recente analisi del voto in Umbria condotta da Swg, Fratelli d’Italia raccoglierebbe consensi tra gli elettori della classe media, tra quelli disagiati delle periferie e, inaspettatamente alla vigilia, tra i professionisti e nel popolo delle partite Iva, che restano freddi davanti alle proposte della Lega e del Pd e che non si ritrovano più nelle idee di Forza Italia. Secondo un’analisi dei flussi di voto, inoltre, si scopre che il 6,9% di coloro che avevano scelto di voltare M5s alle ultime europee ha preferito il partito della Meloni. Leggermente di meno (6,6%) coloro che si sono orientati verso la Lega.
Fratelli d’Italia aumenta costantemente il suo gradimento nell’elettorato, ma resta abbondantemente distante dalla Lega di Salvini, che oggi sfonda anche tra le preferenze delle quote rosa (nello spazio che un tempo era di Berlusconi) e comincia a entrare in quelle della generazione Z, da sempre vicine ai cinquestelle. In questo quadro la prospettiva reale, secondo tutti gli analisti, è che FdI possa ripetere i numeri che furono di Alleanza Nazionale che, al culmine, raggiunse un importante 15,66% alle politiche del 1996 navigando, poi, sempre su percentuali a doppia cifra fino allo scioglimento.
LA LEZIONE UE. La Meloni sa bene che ci sono le possibilità e i numeri per andare ben oltre quei risultati, coinvolgendo un bacino di elettori che storicamente non appartiene alla sua tradizione politica, ma che oggi si ritrova vicino a molte delle sue proposte di governo. Un potenziale elettorato, di fatto, “conservatore” in termini di valori, che non ama scossoni ed estremismi tipici di altre forze politiche, che negli ultimi anni ha dirottato fluidamente la propria fiducia verso proposte eterogenee o che ha scelto di restare nel grande limbo della delusione e dell’astensionismo. Un potenziale elettorato che premierebbe la coerenza di un movimento che cerca di rinnovarsi senza snaturare i propri valori senza sguarnire i confini della destra unitaria, che mette insieme la storia degli ex missini e l’entusiasmo della generazione Atreju.
Tra le prossime scadenze elettorali ci sarà anche la Puglia, dove recentemente sei consiglieri regionali di Direzione Italia sono passati tra le fila di Fratelli d’Italia. La Puglia è la regione dell’europarlamentare Raffaele Fitto, uno degli argini più moderati della formazione di Giorgia Meloni, che ha ben in mente la potenzialità del partito nel medio termine e che oggi ricopre la carica di co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei a Bruxelles, un ruolo chiave strategicamente e che spiega anche le resistenze dell’ex ministro verso una sua nuova candidatura alle regionali 2020.
Nel gruppo Ue militano anche altri quattro europarlamentari eletti in Fratelli d’Italia, tra questi c’è il siciliano Raffaele Stancanelli, già facilitatore della candidatura unitaria prima e dell’elezione poi del presidente della Regione siciliana. Nello Musumeci, colpevole di non aver creduto fino in fondo nel progetto, proprio oggi in una intervista a Il Messaggero, afferma: “Segnalo, però, un tema che dovremmo risolvere: non possiamo consegnare l’area centrista né a Renzi né al Pd”. Un dietrofront manifesto rispetto a quanti, fino a poco tempo fa, guardavano alla Lega come orizzonte politico bollando Fratelli d’Italia come un partito del 4%.
RECUPERARE I DISPERSI. Proprio dall’Europa sembra che la Meloni possa trovare lo stimolo per un restyling del partito utile ad allargare il campo per evitare facili sovrapposizioni con la Lega di Matteo Salvini. Già ad Atreju nel 2018 la leader lanciò la proposta di un orizzonte ampio per “recuperare un mondo disperso che prima votava per il Pdl o che in questi anni non ha mai scelto FdI per paura di dare un voto non determinante”. Da Bruxelles arriva la spinta sussurrata a ridimensionare la “fiamma” (scelta shock per i puristi e per i nostalgici) e a sostituire proprio il termine “sovranista”, che nella mappa politica Ue fa parte di compagini naturalmente ostili ai processi di dialogo.
La prossima edizione della convention nazionale Muovititalia a Catania nel fine settimana, alla quale parteciperà tra gli altri anche Giorgia Meloni (venerdì 8 aprirà i lavori) con numerosi esponenti nazionali di Fratelli d’Italia, potrebbe puntellare ancora il progetto politico anche in chiave siciliana, dove il partito, rinvigorito dai nuovi ingressi (il sindaco Salvo Pogliese, l’ex parlamentare Basilio Catanoso, il sindaco di Avola Luca Cannata con la sorella Rossana deputato regionale di FdI, con loro centinaia di amministratori locali di centrodestra) vorrebbe diventare attrattivo anche per il polo sano degli autonomisti, fortemente radicati in tutta l’Isola.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti
Fratelli d’Italia, è già pronto l’asse Sud-Europa per lanciare la rincorsa alla Lega
L.Cil. Il partito conquista anche il popolo delle partite Iva, l’ultima spallata a Forza Italia. E venerdì la Meloni sarà a Catania per l’apertura di MuovitItalia