MESSINA – La polizia ha eseguito a Messina 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti a una organizzazione criminale dedita alle estorsioni, alle rapine e al sequestro di persona aggravate dal metodo mafioso nell’ambito della movida messinese.
Gli arrestati erano riusciti a imporre ai titolari di locali pubblici il pagamento di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza tentando, addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni e altro. Ad alcuni componenti del gruppo criminale sono state attribuite due cruente rapine commesse a Messina.
Le persone arrestate stamani con l’accusa a vario titolo di rapina, lesioni, ed estorsione sono Giovanni Lo Duca, 49 anni, Giovanni De Luca, 30 anni, Kevin Schepis, 20 anni, Giuseppe Esposito, 27, Giovanni Gangemi, 45, Domenico, Mazzitello,27, Eliseo Fiumara, Andrea Fusco, 21, Placido Arena, 30, Antonino Rizzo, 37.
I primi sette vanno in carcere, gli altri tre ai domiciliari. Secondo quanto è emerso dalle indagini De Luca e Lo Duca erano i mandanti di pestaggi in alcuni locali poi commmessi da Schepis e altri per far assumere Gangemi e Mazzitello come addetti alla sicurezza. Inoltre i titolari dei locali dovevano pagare per garantire la loro sicurezza e quella all’interno dei locali. Schepis, Esposito, Fiumara e De Luca devono rispondere anche in concorso di rapina e sequestro di persona perché i primi tre hanno messo a segno una rapina in un supermercato del quartiere cittadino Maregrosso, mentre De Luca ha fornito supporto logistico. Armati e con il volto coperto hanno preso una guardia giurata in ostaggio, e hanno rubato 14 mila euro. Schepis ed Esposito avrebbero messo a segno un’altra rapina in una sala scommesse fuggendo con 3000 euro.
Rapine, estorsioni e rapimenti: così la mafia controllava la movida messinese
Lidi, discoteche e locali notturni: il gruppo criminale chiedeva il pizzo e imponeva il personale