CATANIA – Solo posti in piedi nella sala del centro fieristico “le Ciminiere” di Catania, per il battesimo di Italia Viva in Sicilia alla presenta del leader Matteo Renzi.
Apertura dei lavori affidata a Nicola D’Agostino, capogruppo Iv all’Assemblea Regionale Siciliana, che ha ringraziato i presenti in sala, rivelatasi persino stretta, per le oltre 2500 persone, stipate anche fuori dell’edificio. “Ringrazio i simpatizzanti giunti anche da lontano, da tutte le province della Sicilia. Ringrazio i consiglieri regionali, qui con noi, per la fiducia e l’onore di essere il loro capogruppo all’Ars. Un applauso, infine, va ai volontari, tanti giovani che hanno lavorato senza sosta per questo evento”, ha dichiarato D’Agostino.
“Perché oggi siamo qui? Siamo qui per rispondere ad una sfida, per condividere le scelte fatte da Matteo Renzi, scelte che – sul piano dell’azione di governo e del riformismo – si sono rivelate le migliori degli ultimi anni. Oggi, grazie alle sue intuizioni, ci troviamo al centro del dibattito politico. Vogliamo riformare la nostra società e le nostre istituzioni, dando il nostro contributo dalla Sicilia”, ha spiegato il capogruppo. “Non dobbiamo avere paura di fare scelte anche controcorrente. Dobbiamo trasmettere messaggi giusti e impegnarci per i diritti finora non negati, ma fortemente compromessi: al lavoro, alla casa, alla salute. Così come dobbiamo rivolgerci ai giovanissimi, per evitare che fuggano dal nostro territorio. Ce ne occuperemo in Aula, grazie a un disegno di legge presto incardinato. La formazione dovrà far sì che i giovani possano rimanere nella nostra bella Sicilia. Inoltre, desideriamo avere attenzione verso le donne: è necessario rispettarne i ruoli. Non per niente, in Iv, abbiamo la parità di genere negli organismi dirigenti. Infine, un pensiero allo sviluppo e al lavoro: insieme a Teresa Bellanova, tenderemo all’organizzazione della filiera agroalimentare regionale. Su questo e sulla continuità territoriale, di cui si occupa Valeria Sudano, dobbiamo impegnarci”, ha proseguito D’Agostino. “Dedico un ultimo pensiero, al nostro impegno nei riguardi della lotta alla destra più becera. Queste sono le cose che possiamo fare, questi sono i temi sui quali possiamo incidere. Siamo qui contro la rabbia e la superficialità: ecco perché siamo qui”, ha concluso D’Agostino.
Subito dopo D’Agostino, è stata la volta della senatrice Valeria Sudano di prendere la parola. “Mi sembra giusto parlarvi delle emozioni che mi sta dando Italia Viva. La mia scelta è stata sentita e compiuta con responsabilità. La nostra forza è avere un leader, Matteo Renzi, che ha una visione per il futuro”, ha esordito Sudano. “Anche io desidero ringraziare chi oggi è qui con noi. La nostra è una squadra, fatta di relazioni umane, che sta crescendo nel paese. Matteo è un ragazzo come noi, un ragazzo coraggioso. Ecco perché vi chiedo un aiuto, per raccontare cosa è Italia Viva, la casa che stiamo costruendo”, ha proseguito Sudano. “Vi chiedo di essere artefici di questa costruzione, per combattere l’odio e raccontare la nostra nuova casa, ripartendo dalle relazioni umane”, ha concluso Sudano.
Ettore Rosato, coordinatore nazionale, ha preso poi la parola. “Faccio una prima osservazione. Il 17 settembre abbiamo deciso di guardare avanti. Il nostro è un fare politica guardando avanti. Oggi non esiste più il centrodestra classico, ci sono Salvini e Meloni. Dall’altro lato, c’è una sinistra che usa strumenti antichi per affrontare un contesto mutato. Noi ci collochiamo fra questi due blocchi, guardando al futuro: ed è molto più difficile guardare al futuro, che parlare del presente”, ha spiegato Rosato in apertura del suo intervento. “Ci siamo presi una responsabilità: guardare ai prossimi 20 anni, pensando ai giovani. C’è una responsabilità della classe dirigente, una grande missione da compiere: dare risposte, pensando al futuro, non parlando solo alla pancia del paese, focalizzandosi sul presente. Noi abbiamo quella responsabilità, per questo costruiamo una casa diversa. Costruiamo una casa non per un pezzo della politica, ma per gli italiani. Il nostro partito è costruito dagli italiani, per gli italiani”, ha proseguito Rosato.
“Lo stiamo dimostrando coi fatti. Fra voi ci sono tanti amministratori e professionisti, che ogni giorno si confrontano coi fatti concreti e si impegnano nei comitati. Se vogliamo fare un partito nuovo, dobbiamo mettere in atto un modo nuovo di fare politica. Possiamo farlo, essendo innanzitutto un gruppo di amici. Questo è ciò che facciamo e faremo, anche in vista delle prossime settimane, in cui struttureremo la nostra formazione. Se vogliamo dare una mano a questo paese, dobbiamo farlo con il sorriso e l’entusiasmo di chi vuole fare una cosa grande e bella, con responsabilità”, ha concluso Rosato.
Edy Tamajo, consigliere regionale, ha aperto il suo intervento ringraziando i molti amici e sostenitori in sala. “A Matteo Renzi devo dire due parole: finalmente e grazie. Finalmente siamo un partito inclusivo, aperto, con un programma e una visione. Grazie per il coraggio, per aver dato a tutti noi un nuovo spazio e per la passione regalata a tante persone; grazie per averci ridato una spinta per entrare e imporre il nostro gioco sui territori”, ha esordito Tamajo. “Siamo felici di aver intrapreso questa strada, difficile ma entusiasmante. Sono certo che la Sicilia diventerà la roccaforte di Italia Viva”, ha spiegato Tamajo. “Oggi stiamo dando una casa al mondo cattolico, moderato e riformista che si trova spaesato. Sono certo che con la sinergia e il raccordo con il gruppo parlamentare regionale di Italia Viva, faremo grandi cose”, ha concluso Tamajo.
Giovanni Cafeo, consigliere regionale, ha voluto dedicare un pensiero a chi ha seguito l’evento tramite la diretta Facebook. “Ringraziamo tutti coloro che hanno voluto darci fiducia, condividendo la sfida che ci siamo dati. Stiamo ragionando sul futuro: se siamo in campo è perché Matteo Renzi ha avuto intelligenza e coraggio, ma anche perché il sistema politico classico si è rivelato obsoleto”, ha esordito Cafeo.
“Abbiamo bisogno di trovare nuovi strumenti, insieme ai cittadini, sui territori. Oggi entro in Italia Viva con entusiasmo e con la consapevolezza che gli strumenti del passato sono superati”, ha spiegato Cafeo. “Non possiamo risolvere i problemi che affliggono il nostro territorio solo piangendoci addosso. Dobbiamo andare oltre una classe politica che agisce per sopravvivenza. Noi abbiamo fatto una scelta diversa: di impegnarci per il territorio, sostenendone lo sviluppo. Vogliamo mettere in atto una politica che dia risposte, ascoltando le istanze dei territori. L’ambizione è quella di avere avanti anni di lavoro, ascolto e progettazione, per dare a questa terra una visione per il futuro”, ha concluso Cafeo.
Subito dopo è stata la volta di Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva, che ha aperto il suo intervento parlando della battaglia contro l’innalzamento delle tasse, condotta dal nostro partito. “Dobbiamo avere il coraggio e la determinazione di portare avanti le nostre idee, partendo dal Mezzogiorno. Il fatto che in Sicilia si stia costruendo una forza così imponente è di grande auspicio. Qui stiamo costruendo le basi di una grande forza elettorale, volta a portare avanti i temi del Mezzogiorno”, ha esordito Faraone. “Il governo Renzi ha fatto tanto per il Sud e per questa regione. Ma oggi dobbiamo impegnarci affinché i fondi per lo sviluppo che già ci sono vengano utilizzati”, ha proseguito Faraone. “Un’ultima considerazione – ha concluso Faraone – la dedico al fatto che veniamo attaccati perché ci rivolgiamo all’elettorato moderato. Noi possiamo essere il vero argine a Salvini. Contiamo su di voi, per l’impegno che metterete nella nostra squadra, in cui contano soprattutto i rapporti umani”.
Standing ovation per Teresa Bellanova, coordinatrice nazionale, che ha aperto il suo intervento dedicando un pensiero a chi ha seguito l’evento perfino dall’esterno della sala. “Italia Viva è la scelta più difficile, niente affatto comoda. Noi siamo in mare aperto, vogliamo costruire e stare insieme. Perché Italia Viva? Perché bisogna sbloccare l’Italia, partendo dal Mezzogiorno”, ha esordito Bellanova. “A chi ci accusa di distruggere, rispondo dicendo che lo sta facendo chi pensa di alzare le tasse. Non avete bisogno di noi per distruggere: lo state facendo da soli. Noi abbiamo trovato tanti compagni di strada con cui costruire il futuro, partendo dalla freschezza di questa sala, dalle persone che sono con noi, qui, ora”, ha proseguito Bellanova. “Una politica che non decide ha perso autorevolezza. Ecco perché Italia Viva fa battaglie chiare, rendendo trasparenti le sue scelte. Italia Viva c’è per ricostruire questo paese e riportare autorevolezza a questo paese: lo dico soprattutto a voi, simpatizzanti, sostenitori, costruiamo insieme questa casa”, ha concluso Bellanova.
Luca Sammartino, consigliere regionale, ha preso la parola con un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per il lancio di Italia Viva in Sicilia. “Bello vedere oggi qui tanti volti, che testimoniano i nostri rapporti di amicizia e di affetto”, ha esordito Sammartino. “Matteo, è finito il tempo di stare al calduccio, come diceva Don Luigi Sturzo. Iniziare questa avventura significa smettere di girarci dall’altra parte. Sono qui per parlarvi della grande vertenza culturale e lavorativa, apertasi con l’emigrazione di migliaia di nostri giovani concittadini. Io credo che Italia Viva debba partire da questo. La Sicilia è una terra di cui ci si può innamorare, ma della quale tani diffidano. Credo che Italia Viva debba partire con un momento di ascolto, territorio per territorio, costruendo le dinamiche dei prossimi anni, per far sì che i giovanissimi non lascino la nostra terra o decidano di tornare”, ha spiegato Sammartino.
“Senza il Mezzogiorno di questo paese, l’economia nazionale non cambierà mai. La questione meridionale deve tornare al centro della politica nazionale. Per fare questo, per fare grande il nostro paese, ho bisogno di tutti voi, del vostro impegno concreto, della vostra passione. Rimettiamoci in marcia!”, ha concluso Sammartino.
Le conclusioni dell’evento sono state affidate, naturalmente, a Matteo Renzi, che ha aperto il suo intervento ringraziando l’impegno collettivo che ha reso possibile l’evento. “C’è un po’ di emozione quando si parte. Abbiamo sentito tremare i polsi quando abbiamo mollato gli ormeggi. Perché lo abbiamo fatto? Chi pensa che lo abbiamo fatto per ambizione personale, sbaglia. Mi ritengo un ragazzo fortunato, perché ho già servito il mio paese, con incarichi di prestigio e perché ho avuto l’opportunità di fare tanto anche per questa terra”, ha esordito Renzi. “Da persone rispettose delle istituzioni, apriamo con un saluto al presidente Musumeci, cui chiediamo che i 6 miliardi di euro già stanziati per questa terra vengano utilizzati per opere comuni. Noi saremo il primo partito per le prossime elezioni regionali siciliane, perché stiamo lavorando sulle idee e i progetti”, ha proseguito Renzi, che ha poi proposto un paragone fra le ingenti differenze nelle tempistiche che riguardano i trasporti tra, ad esempio Roma e Firenze e le due principali città siciliane.
“Sbloccare le risorse che già ci sono è fondamentale ed è esattamente il motivo per cui esiste Italia Viva. Noi siamo quelli che con grinta ed energia lavoreranno affinché verrà sbloccato questo paese, dicendo basta all’apartheid infrastrutturale, che impedisce lo sviluppo di questa regione”, ha spiegato Renzi. “Da presidente del Consiglio, ho voluto Taormina come sede del G7, perché è una terra di cultura e di arte. La Sicilia è già bellissima, ma deve vincere i suoi blocchi. Sbloccare i cantieri serve a creare il lavoro di cittadinanza, non il reddito di cittadinanza”, ha proseguito Renzi, parlando del piano di proposte economiche di Italia Viva, focalizzato sullo sblocco delle opere pubbliche, secondo il Modello Pompei e il Modello Expo, così come è stato esposto nell’evento apposito, svoltosi a Torino.
“Al declino economico non si risponde dando sussidi. Si risponde realizzando l’unità d’Italia infrastrutturale, quale volano dello sviluppo territoriale”, ha spiegato Renzi. Il passaggio successivo dell’intervento di Matteo Renzi è dedicato al contesto politico nazionale: “il messaggio di Matteo Salvini si basa sulla paura del diverso; è facile, utilizzando i social, inviare messaggi a effetto contro i migranti. Ma bisogna ricordare che il nostro è un paese di migranti: i meridionali in prima persona il razzismo nei riguardi dei migranti. Noi eravamo quelli che se ne andavano. Certo, esiste un enorme tema immigrazione. Ma non è vero che abbiamo una immigrazione selvaggia. Potrebbe accadere: dalla Sicilia continueranno ad andare via i giovani. Si rende perciò necessario aiutare l’Africa nel suo sviluppo economico, sostenendo gli investimenti locali”.
“La politica è condivisione, visione del futuro, idee, capacità di sviluppo. Non bisogna credere a chi sobilla la paura del diverso. Noi abbiamo intelligenze, abbiamo la possibilità di essere leader dello sviluppo economico, vincendo i problemi logistici e portando i nostri prodotti nel mondo. Però bisogna partire ora, però bisogna farlo senza litigare. Ci è costato fatica lasciare la casa dove eravamo, ma abbiamo deciso di metterci in cammino, tra la comodità e la sfida esaltante”, ha proseguito Renzi. “Italia Viva è questo, noi siamo questo e per essere questo vi chiedo tre cose: passione, concretezza, visione del futuro. Noi saremo il primo partito all’Assemblea regionale Siciliana alle prossime elezioni perché abbiamo idee e progetti. Noi sbloccheremo i fondi non spesi. La Sicilia non diventerà bellissima, è già bellissima, ma deve avere il coraggio di sbloccarsi”.
“Tenetevi pronti. C’è un’Italia che dobbiamo riprendere il gusto di chiamare casa, ripartendo oggi, da qui, dalla bellezza di questa terra”, ha concluso Matteo Renzi.
Renzi lancia la sfida: “Tenetevi pronti”
Il leader battezza Italia Viva in Sicilia, bagno di folla alle Ciminiere di Catania: "Saremo il primo partito all'Ars". Standing ovation per la coordinatrice Bellanova