CATANIA – Muri anneriti, odore acre di fumo, un mucchietto di cenere e l’impianto elettrico in tilt. Qualcuno si è introdotto forzando la porta di ingresso di Porta Garibaldi, uno dei monumenti più cari ai catanesi e ha dato fuoco a giornali e cartoni. L’incendio è divampato nel piccolo locale, fortunatamente quasi del tutto spoglio, usato dall’associazione “Acquedotte” per i laboratori con i ragazzi del quartiere. Le fiamme sono state prontamente spente dai vigili del fuoco evitando che l’incendio facesse ulteriori danni all’arco trionfale settecentesco da alcuni anni al centro dell’impegno dell’associazione Acquedotte che vuole portare avanti un progetto di valorizzazione del monumento in cui si identifica un intero quartiere, il Fortino.
“Già domani mattina avranno inizio i lavori di ripulitura e ristrutturazione dei locali interni alla Porta Ferdinandea, il nostro Fortino, ancora una volta gravemente danneggiato da inqualificabili raid vandalici che hanno sfregiato uno dei nostri monumenti più belli – ha detto il sindaco Pogliese -. Alla nostra ferma condanna del grave episodio rispondiamo con l’azione responsabile di tutelare il valore artistico e culturale di uno dei simboli della nostra città”.
“Purtroppo i danni sono ingenti, tuttavia, in una decina di giorni di lavori contiamo di potenziare l’illuminazione e riconsegnare i locali ripuliti e riqualificati dall’incendio ignobilmente appiccato. Non ci rassegniamo a questo autolesionismo e andiamo avanti con orgoglio e dignità, anche contro il volere di questi delinquenti che non amano la nostra città, per non fare perdere la speranza alla stragrande maggioranza dei catanesi che vogliono vivere in un contesto civile e rispettoso dei beni pubblici”.
“Mentre si moltiplicano gli sforzi dei volontari per reperire i fondi necessari al restauro della Porta – si legge in una nota di Acquedotte – l’ennesimo raid vuole vanificare ogni tentativo di riqualificazione dell’intera zona, mortificata quotidianamente da atti vandalici, episodi di violenza, comportamenti in dispregio di qualsiasi elementare regola di convivenza civile.
Motorini che sfrecciano a tutta velocità, rifiuti abbandonati, il monumento trasformato in pubblico orinatoio, scritte spray cancellate che puntualmente riappaiono: questo è lo scenario che appare a chi risale la via Garibaldi per ammirare da vicino l’antica porta d’ingresso alla città. Uno spettacolo che adesso può solo suscitare indignazione e vergogna soprattutto tra i tanti catanesi che hanno a cuore il patrimonio storico e culturale della città. Quei citttadini che hanno risposto con entusiasmo alla campagna per “I Luoghi del cuore” Fai votando in 14 mila il monumento; 14 mila sì contro i soliti “quattro” che distruggono, contro l’ennesimo atto vandalico, se non peggio, intimidazione, da parte di chi non vuole che Porta Garibaldi diventi quello che dovrebbe ssere da sempre: patrimonio di tutti!
I concetti di centralità, inclusione, e cura del bene pubblico a cui l’associazione Acquedotte ispira il suo lavoro si infrangono contro il muro di chi vuole che le cose non cambino mai, di chi confonde il concetto di riappropriarsi del territorio da parte di una comunità con quello di “ccà cumannun iu”. Evidentemente a qualcuno dà fastidio l’impegno, la nuova attenzione portata al Fortino, la voglia di ridare centralità al quartiere. Telecamere di sorveglianza, vigilanza da parte delle forze dell’ordine, presenza dello Stato, qualcosa è stato fatto, molto resta da fare. L’associazione Acquedotte – conclude la nota – chiede una presa di responsabilità da parte di tutti, cittadini e istituzioni”.
Catania, raid incendiario a Porta Garibaldi
Bruciato locale all'interno del monumento. Il sindaco: "Subito i lavori, non ci rassegniamo a questo gesto ignobile". VIDEO - FOTO