SIRACUSA – Tracciabilità dei prodotti, lotta al caporalato e costo del lavoro sono stati alcuni degli argomenti al centro della visita del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, nel Siracusano. La conclusione di una due giorni nel sud est siciliano, iniziata venerdì con la visita ad alcune aziende iblee agricole e zootecniche. Aziende che non chiedono risorse ma semplificazione e attenzione alle infrastrutture di mobilità per la movimentazione delle merci.
“Due giornate interessantissime per conoscere da vicino alcune delle eccellenze agroalimentari della Sicilia orientale e ascoltare da loro i punti di criticità che vanno assolutamente rimossi per permettere al nostro Made in Italy posizioni competitive sempre più forti – ha detto nella serata di ieri il ministro Bellanova -. Queste aziende, quelle dell’ortofrutta come della zootecnia sollecitano attenzione e quella che è una parola chiave: semplificazione. Un obiettivo prioritario, come testimonia il gruppo di lavoro sulla semplificazione cui abbiamo dato vita al Ministero anche con il compito di accogliere, anzi stimolare, indicazioni e suggerimenti. Gli agricoltori, le aziende, devono poter produrre qualità, buon cibo, non montagne di carta”.
Accompagnata dagli esponenti siciliani di Italia Viva, il senatore Davide Faraone, i deputati regionali Giovanni Cafeo e Luca Sammartino, e l’ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, il ministro ha visitato alcune aziende di eccellenza ed incontrato una rappresentanza dei produttori di Pachino e Portopalo e i sindaci di Portopalo, Gaetano Montoneri, e di Carlentini, Giuseppe Stefio. A Pachino il ministro ha visitato la cooperativa ortofrutticola Aurora e a Siracusa l’azienda Opac di Antonino Campisi, dove era presente l’assessore comunale Cosimo Burti.