Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha firmato la “Paris Declaration”, nata nel 2014, con cui la municipalità della città, terza in Italia dopo Milano e Bergamo e prima nel Centro-Sud, si impegna a diventare una Fast Track City.
Gli obiettivi conseguenti a tale firma sono due: azzerare i nuovi casi di infezione da Hiv entro il 2030 e ridurre del 90-95% le nuove infezioni sino al 2022. “La patologia correlata all’infezione da Hiv – spiega il prof. Antonio Cascio, Uoc di Malattie infettive e del Centro regionale di riferimento Aids – Aou Policlinico “Giaccone” – costituisce un’importante causa di ricovero ospedaliero: dal 2013 al luglio 2018 si sono avuti in Sicilia 2.445 ricoveri. Il rapporto fra non italiani e italiani si è mantenuto negli anni intorno al 15%. Fra i non italiani gli africani rappresentano l’81%, gli europei il 11,6%, gli asiatici l’1,3%. La maggior parte degli africani proveniva dal Ghana (26%) e dalla Nigeria (24%). Fra gli italiani il sesso maschile rappresentava il 75% delle osservazioni, nei non italiani il 48%. L’età media degli italiani era di 48 anni, quella dei non italiani di 36,2”.
“Siamo orgogliosi di essere la prima città del Sud e del Mediterraneo ad aderire, per un progetto che vuole sfidare l’egoismo individuale e mettere al centro la persona. La nostra missione è che singolarmente siamo persone e che insieme siamo una comunità – ha dichiarato il sindaco Orlando, membro del Global Parliament Major – noi chiediamo che il progetto delle Fast Track Cities serva a rendere visibili coloro che hanno l’Hiv. A Palermo vogliamo rendere visibili tutti, perché chi è invisibile non ha diritti, e cerchiamo di mettere a disposizione risorse e strutture, competenze con piani di prevenzione e screening. Bisogna avere cura, del diverso e della malattia, e non averne paura. Palermo, quindi, sottoscrive con convinzione questa conferma di un cammino. Mi farò latore di poter allargare questa firma a tutti i 390 comuni dell’Isola di cui Palermo è capofila”.
La firma è avvenuta durante la tavola rotonda “Come accelerare i target ambiziosi della terapia dell’Hiv: “Fast Track Cities” in Italia” ed è stata posta dal sindaco Orlando e da Rosaria Iardino, in luogo di Betrand Audoin, vice presidente Iapac, con l’ausilio della Fondazione The Bridge, che ha avviato un accordo di partenariato per ridurre il rischio Hiv nelle popolazioni a rischio.
Palermo, “Fast Track city” contro l’Aids
di Nuccio Sciacca - L'impegno degli infettivologi è di azzerare l’infezione entro il 2030