MASCALUCIA (CATANIA) – Serata di tensione ieri a Mascalucia a causa di un tentato suicidio che non si è tramutato in tragedia. Un uomo sulla sessantina, abitante in una villa, ha telefonato a un vecchio amico confidandogli “Voglio morire”.
L’interlocutore ha tergiversato al telefono intrattenendo l’aspirante suicida e, nel contempo, ha detto alla moglie di avvertire immediatamente i carabinieri raccontandogli l’accaduto.
Da qui è stata una frenetica corsa: la centrale operativa ha mandato una pattuglia che ha subito avvertito dell’imminente pericolo la nipote 25enne; la ragazza, ignara del progetto suicida in corso, stava tranquillamente riposando in casa con la figlia di 2 anni.
Constatato che lo zio non era in casa, i militari immediatamente hanno forzato i lucchetti dei vani dei contatori, quindi si sono diretti lì dove hanno percepito l’odore acre del gas.
Arrivati in una dépendance della villa hanno chiamato per nome l’uomo che, dopo alcuni loro tentativi di apertura della porta, è uscito lamentandosi di non esser riuscito a farla finita perché… era finito il gas.
Pur se offuscato dall’inalazione, ha raccontato loro affranto di non esser in grado di continuare e di aver problemi economici che potrebbero essere correlati a una dipendenza dal gioco.
Tenta di suicidarsi, ma finisce il gas
Mascalucia. Telefona all'amico: "Troppi problemi, voglio morire". Scatta la corsa dei carabinieri per fermarlo