CATANIA – Il rapporto Anas-Regione siciliana è ai ferri corti dopo l’annuncio , da parte della società che gestisce le autostrade, della chiusura per due anni dello svincolo per Enna “per rifacimento strutturale a causa della fatiscenza del sito”. L’inizio dei lavori, a cura di Anas, costo 15 milioni di euro, è previsto per la fine del prossimo mese di marzo con notevoli impatti sulla viabilità. “Sono in fase di individuazione le strade alternative che dovrebbero consentire il transito verso il capoluogo” ci tiene a precisare l’Anas.
Ma la notizia fa saltare dalla sedia l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, ieri ospite del Faccia a Faccia su Telecolor, che vuole vederci chiaro e ha chiesto di incontrare immediatamente l’ad di Anas Massimo Simonini, che sarà in Sicilia il prosimo 29 gennaio. “Abbiamo posto il nostro no secco a questa ipotesi di chiudere senza una strategia e chiesto l’indicazione di una alternativa stradale seria, concreta, efficace ed efficiente sulle strade statali e provinciali. Prima devono concludere alcuni cantieri che hanno in atto” precisa oggi dalle pagine de La Sicilia.
Ma quello di Enna è solo l’ultimo caso della continua diatriba tra Anas e Regione siciliana. L’assessore Falcone ricorda di avere più volte ribadito alla società di rispettare i tempi di consegna dei cantieri e quelli dellle scadenze per la consegna delle opere viarie. “Chiediamo tempi civili, dalla messa in opera i lavori devo essere terminati al massimo entro sei o sei mesi e non è tollerabile che sulla stessa arteria, in questo caso la A19, si aprano contemporaneamente più di cinque cantieri per volta, i siciliani hanno perso la pazienza”.
A Enna è già allarme e preoccupazione. “La chiusura per due anni dello svincolo ci taglia fuori dalle rotte turistiche – dice il segretario di Confartigianato di Enna, Angela Maccarrone – Mentre proviamo a rilanciare il comparto turistico arriva questo macigno che condiziona pesantemente lo sviluppo di questa città”. La richiesta, che arriva, da più parti, è che l’Anas vari un progetto per lavori eccezionali e sia in grado di sistemare lo svincolo in pochi mesi.
Il Codacons è perentorio e comunica di aver deciso di denunciare l’Anas anche per gli ultimi disservizi a Resuttano. “Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità politiche”.
“E’ sotto gli occhi di tutti che l’Anas, società per azioni il cui socio unico è il Ministero dell’Economia e delle Finanze (sottoposta alla vigilanza tecnica ed operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), quale concessionario per la gestione e manutenzione dell’A19 non ha rispettato l’obbligo di attuare il progressivo miglioramento e adeguamento dell’autostrada – commenta l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale Codacons Sicilia -Per questo con un esposto-denuncia chiediamo alle procure di Catania, Caltanissetta e Palermo di indagare per i reati di rifiuto di atti d’ufficio e attentato alla sicurezza dei trasporti, accertando se è stata messa in pericolo la pubblica incolumità in ragione del venire meno delle condizioni di sicurezza relative alla circolazione dei veicoli sul tratto autostradale in questione”.
Si ipotizzano già i percorsi alternativi, ma la sensazione è che stavolta il braccio di ferro tra Regione e Anas vada oltre l’aspetto di facciata.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti
A19, svincolo di Enna chiuso per 2 anni: nuovo scontro tra Anas e Regione
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