ROMA – Nella provincia di Trapani la figura di Matteo Messina Denaro, a capo del mandamento di Castelvetrano, costituisce ancora il principale punto di riferimento per le questioni di maggiore interesse dell’organizzazione, nonostante la lunga latitanza.
Lo rileva la relazione del ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia, la quale osserva come benché il boss “continui a beneficiare di un diffuso sentimento di fedeltà da parte di molti membri dell’organizzazione mafiosa trapanese, non mancano segnali di insofferenza da parte di alcuni affiliati per una gestione di comando difficoltosa per via della latitanza che tende a riverberarsi negativamente tralasciando le questioni importanti per gli affari dell’organizzazione”.
Comanda ancora Messina Denaro, ma cresce l’insofferenza degli affiliati
La relazione del Viminale su Cosa nostra: "Alcuni mafiosi sono stanchi di avere un capo latitante"