CATANIA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip e ha affidato la sua difesa a una dichiarazione spontanea riportata su tre pagine dattiloscritte in cui “respinge gli addebiti contestati” il dottore Alessandro Rodonò, il neonatologo dell’ospedale San Marco di Catania agli arresti domiciliari da tre giorni per concussione.
Secondo l’accusa, che gli contesta quattro episodi, due consumati e due tentati, ha fatto eseguire in regime di intramoenia ecografie non necessarie a neonati prematuri. Il suo legale, l’avvocato Santi Terranova, ha annunciato ricorso al Tribunale del riesame.
“La mia decisione di prescrivere l’ulteriore controllo ecografia in regime di intramoenia – afferma tra l’altro Rodonò nella dichiarazione spontanea -, mai sollecitata con minaccia o con qualsivoglia forma di subdola coartazione, ma suggerita solo ed esclusivamente per scrupolo professionale, è risultata imposta dalla natura delle contestazioni sollevate in ordine all’eccessivo ed esasperato numero di ecografie encefaliche che, a dire dell’azienda, comporta eccessivi costi”.
Per questo, sostiene, per seguire il protocollo nazionale previsto, non avrebbe avuto altra scelta che optare per il “regime di intraomenia”, anche per l’alto numero di neonati, circa 300 l’anno, che fanno ricorso alle cure del San Marco. E sottolinea che “il ricavato della prestazione in regime intramoenia è distribuito al 52% a favore dell’Azienda e la rimanenza lorda a favore del professionista”.
Esami inutili, medico catanese nega: “Soltanto scrupolo professionale”
Ospedale San Marco. Rodonò non risponde al gip e si affida a una dichiarazione spontanea: "Ho seguito il protocollo"