a.cig.) Il mercoledì da lupi non è come quello da leoni. L’ululato non è un ruggito e l’Avellino non è squadra che possa fare la voce grossa più di tanto.
Ad ammansire i pur spigolosi irpini ci pensa Vincenzo Sarno. Il fantasista napoletano, entrato dopo l’intervallo, fatica a farsi largo per buona parte della ripresa ma negli ultimi dieci minuti, recupero incluso, mette il sinistro e la testa (già, la testa) sui due palloni che restituiscono la vittoria al Catania dopo oltre un mese.
Non un successo semplice, ma nulla lo è in un periodo come questo per un club che vive una fase assai critica non solo della stagione ma della propria storia. A rimarcarlo è lo scenario desolante di un Massimino spopolato: i 2.395 presenti (abbonati inclusi, secondo il dato ufficiale) non sono certo figli della collocazione infrasettimanale del recupero della ventesima giornata ma della scollatura totale tra tifoseria e proprietà.
In questo contesto a dir poco complesso e con una classifica alla quale serve un risultato pieno dopo tre pari di fila, Lucarelli insiste sul 4-2-3-1 con due novità rispetto a domenica: Mbende per Esposito al centro della difesa e il nuovo acquisto Curcio al debutto da titolare sulla trequarti al posto di Barisic. Pochi ritocchi, anche perché l’organico attuale, tra indisponibili e partenti (ufficiale la cessione di Di Piazza al Catanzaro), non consente rotazioni radicali.
Opposto a un Avellino abbastanza prudente, il cui molto teorico 3-4-3 è in realtà un 5-3-2 con Celjak e Parisi ad abbassarsi sulla linea dei difensori, il Catania si ritrova alle prese con la classica partita di Serie C, fatta di agonismo, corsa, tanti falli e qualche fiammata da sfruttare nel miglior modo possibile.
I rossazzurri hanno limiti qualitativi precisi e del resto il lavoro e le recenti scelte di Lucarelli, incentrati su concetti come dinamismo e compattezza, non lo nascondono. Per 40 minuti gli unici spunti degni di nota sono un elegante sinistro al volo di Curcio che non crea problemi a Tonti e un colpo di testa di Mbende su corner di Di Molfetta che viene neutralizzato con un intervento notevole dal portiere avversario.
Il tentativo vincente è quello dell’Avellino, visto sin lì in avanti solo con un tiro dalla distanza di Di Paolantonio persosi sul fondo: è proprio Di Paolantonio a calciare una punizione dalla trequarti sulla quale si avventa Zullo, lesto a ribadire in rete dopo un primo salvataggio di Furlan (sotto, foto Galtieri).
Il Catania ha la fortuna (e il merito) di riuscire a replicare prima del riposo. L’azione nasce da un lancio di Rizzo corretto di testa da Bertolo: Biondi mette bene al volo in mezzo per Curiale, lesto a sbattere in rete il pallone dopo una chiusura di Zullo festeggiando così nel modo migliore la centesima presenza in rossazzurro (sotto, foto Galtieri).
Lucarelli inserisce forze fresche in apertura di ripresa nel tentativo di gestire uomini ed energie: Sarno rileva Biondi sulla trequarti e Barisic va a fare il centravanti al posto di Curiale, frenato da una noia a un ginocchio. Il primo quarto d’ora della ripresa, però, è dell’Avellino, che in ripartenza ci prova tre volte con una certa pericolosità senza inquadrare la porta con Izzillo, Di Paolantonio e Micovschi.
L’ultima finestra per i cambi serve a Lucarelli, che ha già inserito Mazzarani al posto di Curcio, per rimodulare la squadra aggiungendo un centrale (Esposito) e alzando i cursori di fascia per un 3-5-2 nel quale Sarno, chiuso a sinistra, si accentra per giocare più vicino a Barisic.
Un colpo di testa di Silvestri alzato oltre la traversa dall’attento Tonti fa da preludio all’episodio decisivo: Esposito va giù in area sulla marcatura di Morero e guadagna il rigore, che vale anche l’espulsione per proteste di Parisi. Sarno realizza con freddezza dal dischetto facendo scoppiare l’esultanza della panchina di casa.
Tra un cartellino giallo e l’altro sventolato dall’incerto Paterna, il Catania chiude i conti nel recupero. E’ Sarno a concedere il bis andando a spingere in rete di testa un tiro di Barisic, liberato da un filtrante del fantasista rossazzurro, che Tonti era riuscito a toccare (sotto, foto Galtieri).
Gli etnei chiudono tirando un grosso sospiro di sollievo (quattro pari di fila, gli ultimi due dei quali in casa, sarebbero stati troppi) e con due centrali difensivi su tre ammoniti e con squalifica in arrivo (Silvestri ed Esposito erano diffidati).
L’unico centrale disponibile per Viterbo, al momento, è Mbende. Lucarelli, a fine gara, ha annunciato il probabile arrivo di un difensore e di un centrocampista (oltre Salandria, se il giocatore risolverà il contenzioso con la Reggina). Nei prossimi giorni sono attese novità. In campo e fuori.
CATANIA-AVELLINO 3-1
Catania (4-2-3-1): Furlan 6; Calapai 6, Silvestri 6.5, Mbende 6.5, Pinto 6; Rizzo 6, Biagianti 6 (25′ st Vicente 6); Di Molfetta 6 (25′ st Esposito 6), Curcio 6 (11′ st Mazzarani 6), Biondi 6.5 (1′ st Sarno 6.5); Curiale 6.5 (1′ st Barisic 6). In panchina: Martinez, Pino, Marchese, Di Grazia, Frisenna, Manneh, Distefano. Allenatore: Lucarelli 7.
Avellino (3-4-3): Tonti 6.5; Illanes Minucci 5.5, Zullo 6.5, Bertolo 6 (1′ st Rossetti 5.5); Celjak sv (15′ pt Izzillo 6, 26′ st Morero 5.5), Laezza 6, Di Paolantonio 6.5, De Marco 5.5 (38′ st Albadoro sv); Micovschi 6.5, Alfageme 5.5, Parisi 5. In panchina: Pizzella, Njie, Acampora, Russo, Evangelista. Allenatore: Capuano 6.
Arbitro: Paterna di Teramo 5
Reti: 40′ pt Zullo, 46′ pt Curiale, 38′ st Sarno (rig), 49′ st Sarno.
Note: spettatori 2.395 (incluso abbonati, biglietti venduti 491, ospiti 61), incasso 1.989,20 euro. Espulso Parisi (38′ st). Ammoniti Curiale, Izzillo, Biagianti, Mazzarani, Silvestri, Laezza, Esposito, Alfageme. Angoli 7-2. Recupero: 3′; 4′.