SANREMO – “Ce l’ho fatta!”: allarga le braccia al cielo soddisfatta Diletta Leotta, la prima delle regine del festival di Sanremo 2020, dopo aver superato la prova incubo della scala con un sontuoso abito da gran gala giallo sole. “Sono quindici i gradini. Ma poi arrivi qui e si apre un mondo meraviglioso, la platea dell’Ariston”.
Nata a Catania 29 anni fa, la Leotta ha diviso il palco con Fiorello e Amadeus, anche lui di origini siciliane con grandi momenti di complicità e di divertimento, sfoderando la carta simpatia sul filo della metafora calcistica.
“La bellezza capita ma non è un merito”, dice Diletta Leotta in un monologo sull’avvenenza che sfiorisce e il valore dei segni del tempo. Riconosce che essere belle è un vantaggio “sennò col cavolo che sarei qui”, dice, prima di presentare la nonna Elena, naturalmente bella a 85 anni, seduta in platea.
In siciliano, Diletta cita un detto ripetuto spesso dalla nonna: “La bellezza è un peso che con il tempo ti può far inciampare se non lo sai portare”. Poi sul maxi schermo appare una simulazione dell’invecchiamento della conduttrice televisiva, quando dovrebbe avere l’età di sua nonna, nel 2076.
“In questo tuo lunghissimo tempo sei riuscita e riempirti le tasche di storie da raccontare ma hai lasciato dietro di te la giovinezza e la bellezza che faceva girare la testa a ogni uomo”, dice ancora rivolgendosi a nonna Elena. “A 85 anni sarò felice?”, si chiede, prima di concludere: “Mi hai insegnato a non essere semplicemente bella, semmai diversamente bella, e come trovare l’amore”.
A Sanremo il bello della Diletta
La catanese Leotta sul palco dell'Ariston con Amadeus e Fiorello: "La bellezza capita, non è un merito". FOTO