CATANIA – Il gip di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’inchiesta sul cambio di percorso del fercolo con le reliquie di Sant’Agata, patrona del capoluogo etneo, che il 6 febbraio 2019 non effettuò per motivi di sicurezza la spettacolare salita di via Antonino di Sangiuliano, rientrando in cattedrale.
Il fascicolo era stato aperto sul tentativo, poi non riuscito, di alcuni devoti di ribellarsi alla decisione del ‘capo vara’ Claudio Consoli di non far svolgere uno dei momenti più intensi e appassionati della festa.
Il gip ha disposto l’archiviazione del fascicolo per turbamento di funzione religiosa in cui erano indagati Sebastiano Crisafulli, Danilo Giuseppe Agatino Marino, Orazio De Felice e Alessio Galeano. Le indagini della squadra mobile si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche.
Il gruppo di fedeli avrebbe “rallentato il suo percorso” e “formato nella cattedrale una barriera all’altezza del transetto posto poco prima dell’altare” della basilica. L’iniziativa suscitò l’ira del parroco Barbaro Scionti, che in piazza Duomo, davanti ai fedeli che lo applaudirono, disse: “Cari delinquenti, siete soli e isolati. I devoti e Sant’Agata non possono essere ostaggio”.
Soltanto l’intervento della polizia, sottolinea la Procura, permise di porre il busto reliquiario nel suo alloggio.
Blocco del fercolo: il giudice archivia
Accolta la richiesta della Procura di Catania sui devoti che l'anno scorso avrebbero ostacolato la processione di Sant'Agata