REGGIO CALABRIA – “Anche Dell’Utri è stato tradito”. L’ex boss Giuseppe Graviano continua a deporre in videoconferenza in Corte d’assise a Reggio Calabria nel processo “‘Ndrangheta stragista” in merito ai suoi presunti rapporti con Silvio Berlusconi.
Nel corso dell’interrogatorio il procuratore Giuseppe Lombardo ha ricordato a Graviano le intercettazioni ambientali raccolte dagli inquirenti durante la comune detenzione con il camorrista pentito Umberto Adinolfi. L’ex boss, in quella circostanza, raccontava ad Adinolfi “il tradimento di Berlusconi, e non solo per gli investimenti immobiliari a Milano per venti miliardi di lire, ma per avere aggravato la legislazione antimafia che ha danneggiato pure lui”. Graviano ha eluso la richiesta del pm di rendere noto il nome del personaggio di cui parla a bassa voce con Adinolfi, “uno che se si pente salta tutto”.
L’ex boss del mandamento palermitano di Brancaccio ha poi parlato del concepimento del figlio durante la detenzione al 41 bis: “Ho approfittato di un attimo di distrazione degli agenti del Gom. Io tremavo, lei era nascosta ni robi (tra la biancheria, ndr). E dormivamo nella cella assieme, cose da pazzi. Tremavo, tremavo”, questo aveva raccontato Graviano al compagno di cella, non sapendo di essere intercettato in carcere dai magistrati del processo “Trattativa Stato-mafia”.
“Vedi che fare il figlio nel carcere, questo per me è stato un miracolo”, aveva detto ancora come hanno registrato le cimici in carcere. All’epoca, il boss e il fratello Filippo Graviano erano detenuti all’Ucciardone, per partecipare ad alcuni processi. Ci furono complicità eccellenti? Non si è mai saputo. Oggi Graviano si limita a parlare di “distrazioni del Gom”. E ci tiene a sottolineare che “i politici non c’entrano niente…”.
Fino a pochi anni fa si pensava che Giuseppe Graviano e suo fratello Filippo avessero fatto ricorso all’inseminazione artificiale. Invece, erano riusciti a organizzare una notte d’amore all’Ucciardone. “Mi sentivo che tutti mi prendevano per pazzo. Pure mia moglie, con tutta la sua famiglia. Tutti, tutti che mi prendevano per pazzo. Ma quando ci sono riuscito ed è uscita incinta mi è finito quel tremolizzo…”, aveva detto nelle intercettazioni.
“Sulla procedura di concepimento mi istruì “un ginecologo che non posso certo nominare”, ha spiegato. Lombardo ha insistito per sapere di più sul metodo utilizzato, l’ex boss non ha inteso dare ulteriori chiarimenti.
Anche Filippo Graviano è riuscito a diventare padre in carcere. Si chiamano tutti e due Michele i figli dei boss, come il nonno, ucciso a Brancaccio. E quando il pm gli legge alcuni passaggi si innervosisce e dice imbarazzato: “Dottò, ma perché mi deve leggere queste cose? Cosa c’entrano con il processo. Non interessa niente a nessuno…”. E aggiunge: “Si figuri se andavo a raccontare ad estranei quello che facevo con mia moglie”, e mette in dubbio le trascrizioni delle intercettazioni.
“Così ho fatto un figlio al 41 bis”
L'ex boss palermitano Graviano al processo di Reggio Calabria: "Pure Dell'Utri tradito da Berlusconi"