AGRIGENTO – Avrebbe intascato i soldi delle carte di identità elettroniche invece di versarli nelle casse del Comune, riuscendo a mettere da parte circa 30 mila euro. Un dipendente del Comune di Ravanusa (Ag), Mario Seggio, 54 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri, a conclusione di un’indagine lampo, con l’accusa di peculato e malversazione in danno di privati.
L’impiegato infedele, per il rilascio delle carte d’identità, chiedeva ai cittadini – come previsto dalla legge – di recarsi a fare il versamento sul conto corrente del Municipio. Ma non a tutti. Ad alcuni, infatti, – stando all’accusa – chiedeva di pagare le somme direttamente a lui in contanti.
Intercettazioni e telecamere piazzate dai militari dell’Arma di Ravanusa e Licata (Ag) lo hanno incastrato documentando i passaggi di denaro. L’ultimo, ieri mattina, gli è stato fatale. Gli ammanchi, secondo gli investigatori, si aggirano sui 30 mila euro. Il dipendente comunale è stato posto agli arresti domiciliari. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Paola Vetro.
“Non si esclude che anche in altri Comuni vi siano impiegati infedeli che fanno la stessa cosa”, emerge dagli ambienti della Procura. Impiegati che determinano un danno per l’ente, ma anche per lo Stato al quale i soldi devono affluire.
Intascava i soldi delle carte d’identità
Arrestato un dipendente del Comune di Ravanusa: dalla cassa spariti più di 30 mila euro