CATANIA – In Sicilia tre dei cinque pazienti risultati positivi ai test sul coronavirus sono guariti ed un quarto è in fase avanzata di guarigione mentre negli ospedali, dopo i primi giorni di preoccupazione per gli allarmi provenienti dal resto d’Italia, la situazione è sotto controllo. Nelle aree esterne ai nosocomi sono state allestite le tende da campo fornite dalla Protezione civile per il triage di chi si presenta accusando sintomi influenzali: 40 in totale le tende posizionate. A fare il punto della situazione sanitaria in Sicilia è l’assessore regionale Ruggero Razza.
In serata, poi, il presidente della Regione Nello Musumeci durante una diretta Facebook dal Palaregione di Catania ha respinto ogni speculazione sul suo appello ai controlli per chi viene in Sicilia dal nord Italia. “La macchina ha funzionato bene – spiega – sono stati effettuati oltre 250 tamponi, solo 3 di questi sono risultati positivi in Sicilia”.
“Il caso sospetto a Catania aspetta ancora le verifiche dello Spallanzani di Roma e i risultati verranno comunicati direttamente dal capo della Protezione Civile Borrelli – aggiunge – Siamo una regione di confine, che ha bisogno di mettersi in guardia da chi viene dalle altre regioni per evitare i contagi. Abbiamo chiesto al governo nazionale di predisporre una schiera di personale sanitario negli aeroporti, nei porti, agli imbarcaderi dello Stretto di Messina: nessun controllo, anzi solo parziale. Il mio compito è quello di tutelare la salute di chi sta in Sicilia, me lo impone la legge prima della morale”.
E ancora: “I turisti in quarantena? No, se arrivano da una zona che non è in emergenza. In caso contrario bisogna avvertire le autorità sanitarie. Siamo ancora in bassa stagione, il problema non è fare arrivare oggi 10 mila turisti in Sicilia, ma se arrivano da zone contagiate abbiamo perso la stagione turistica per tutto l’anno, perché non saremo più una regione sicura. Se lo Stato avesse operato i controlli non saremmo in questa situazione”.
“Le scelte devastanti sono quelle di Israele o quelle del governo italiano che blocca i voli per la Cina e non certamente quelle del presidente della Regione siciliana che dice ai turisti delle zone gialle di rimandare di qualche giorno la vacanza in Sicilia”, prosegue Musumeci. “Oggi sono tornato da Roma e nell’aeroporto di Catania c’erano gli operatori che controllavano la temperatura; perché non c’erano tutti i giorni? La verità è che noi in questo momento dobbiamo coniugare due esigenze che possono apparire in contrasto: evitare il diffondersi del virus ed evitare che la Sicilia appaia un deserto. Per questo ho detto andiamo avanti secondo normalità, la vita non si ferma, prudenza non paura, non chiudersi in casa, soprattutto dove non ci sono casi di particolare motivo di allarme. Noi non abbiamo chiuso tutte le scuole della Sicilia, l’hanno fatto altri colleghi in Italia. Abbiamo seguito il protocollo nazionale, chiudendo le scuole avremmo dato un segnale negativo. Niente allarmismo quindi, deve passare all’estero e nel resto d’Italia il messaggio che la Sicilia è una regione sicura. Non abbiamo chiuso nulla”.
E rivolgendosi agli operatori turistici che lo hanno criticato, il presidente della Regione replica: “Pensate che siamo cosi sprovveduti? Noi puntiamo sulla stagione turistica, ma se qui ci scappa il morto ce ne possiamo andare tutti. Smettete di fare speculazioni, lo dico anche ai politici. Smettetela di fare il tiro al piccione, siamo seri. Tacete. Lasciatemi lavorare. Dobbiamo puntare a una seria stagione turistica. La prudenza di oggi ci consente di andare all’incasso fra qualche mese quando inizia la stagione turistica. Per questo nei prossimi giorni vorrò incontrare il ministro dell’Economia per capire cosa farà per le imprese che stanno subendo danni”. “Oggi ho firmato la disposizione secondo la quale il primo marzo tutti gli spazi museali regionali saranno aperti, diamo così la netta sensazione che in Sicilia non c’è il coprifuoco”, ha concluso Musumeci ricordando che invece il ministro dei Beni culturali Franceschini proprio per il 1 marzo ha disposto la chiusura degli spazi culturali controllati dallo Stato.
RAZZA: “IN CONTATTO CON TRE MINISTERI”. “Oltre a gestire le emergenze c’è tutto un lavoro che riguarda l’ordinario e noi siamo impegnati costantemente su questo fronte – ha spiega, dal canto suo, l’assessore Razza nel pomeriggio – Stiamo recependo tutti gli aggiornamenti delle circolari emanate a livello centrale, abbiamo recepito il provvedimento per la protezione del personale interno delle strutture sanitarie e le ulteriori indicazioni per i ragazzi che vanno a scuola, per chi deve tornare al lavoro e per i soggetti e il personale delle case circondariali. Siamo in contratto con tre ministeri: Sanità, Istruzione e Giustizia”.
Ieri l’assessore ha incontrato le organizzazioni dei lavoratori. “Ho ascoltato le loro proposte e le loro richieste – afferma – Come Regione siciliana ci faremo carico di fare in modo che l’unità di crisi nazionale inserisca anche i medici di medicina generale e il personale delle guardie mediche tra i destinatari dei dispositivi di protezione individuali”. Non solo. La Regione ha recepito i nuovi protocolli sui tamponi informando le strutture sanitarie competenti nell’isola: anche in Sicilia, come nel resto del Paese, non saranno effettuati sui soggetti asintomatici e su chi non ha avuto contatti diretti con persone a rischio. “L’accertamento di un’eventuale positività – aggiunge Razza – è di competenza dell’Istituto superiore di sanità, questo per dare uniformità anche alla comunicazione”.
Sul fronte della prevenzione, il governo Musumeci sta consigliando a strutture ed enti di anticipare le consuete operazioni di disinfestazione di uffici e locali. “Ritengo che la Regione abbia agito fin dall’inizio in modo tempestivo e ordinato – conclude l’assessore Razza – Siamo gli unici, per esempio, ad avere creato una piattaforma digitale in cui chiunque può registrarsi e che ci servirà eventualmente a potere individuare tracce epidemiologiche nel caso dovessero aumentare i casi di contagio. In Sicilia, ribadisco, non esiste un focolaio: i cinque casi registrati riguardano persone giunte dalla Lombardia”.
POGLIESE: “CONFERMATI EVENTI PUBBLICI A CATANIA”. Continuare a mantenere un atteggiamento di vigile prudenza, confermando tutti gli impegni istituzionali e gli eventi pubblici programmati nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. E’ la sintesi del contenuto dell’informativa del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, alla riunione della conferenza dei capigruppo del consiglio comunale sull’emergenza Coronavirus invintando a “non ha cedure ad allarmismi tanto infondati quanto inutili, che anziché alimentati vanno invece frenati”.
Il sindaco Pogliese ha confermato che le scuole e gli uffici pubblici rimarranno aperti anche nei prossimi giorni e che tutti gli eventi in programma si svolgeranno regolarmente, compreso il TBex dal 10 al 13 marzo con la presenza di oltre 500 social influencer e blogger di rango internazionale. Il sindaco ha annunciato che “informerà costantemente l’assemblea cittadina sugli sviluppi dell’eventuale diffusione del Coronovirus e sulle misure di contrasto che verranno di conseguenza adottate, tenuto conto anche dei gravi danni che stanno subendo il commercio e il settore del turismo”.
PALERMO: IL 3 MARZO RIPRENDONO LE LEZIONI. Riprenderanno il 3 marzo le lezioni nelle scuole palermitane, dopo il piano straordinario di pulizie di questi giorni per fronteggiare l’emergenza. L’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci raccomanda anche di provvedere a un’accurata pulizia straordinaria “con acqua e detergenti seguita dall’applicazione di disinfettanti quali ipoclorito di sodio”. Il sindaco Leoluca Orlando ha spiegato che, se necessario, è possibile ricorrere a ditte esterne “i cui costi saranno successivamente rimborsati, previa rendicontazione in conformità all’ordinanza, dal dipartimento regionale della Protezione civile”. Per anticipare le spese, i dirigenti scolastici sono stati autorizzati ad utilizzare le somme già erogate dall’amministrazione a titolo di contributo, ha aggiunto l’assessore comunale all’Istruzione Giovanna Marano.
822 CONTAGIATI, 21 MORTI. Sono 822 i contagiati in Italia per il Coronavirus. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Il numero tiene conto anche delle 21 vittime – 4 in più di ieri – e dei pazienti guariti. I quattro decessi registrati oggi riguardano due uomini e due donne tra i 70 e gli 80 anni residenti nelle aree del Lodigiano dalle quali è partito il contagio.
Musumeci: “Adesso stop alle speculazioni. La Sicilia è sicura, non chiudiamo nulla”
Coronavirus. Guariti 3 dei 5 pazienti positivi. Il governatore: "La macchina ha funzionato bene. Per il caso di Catania aspettiamo le verifiche dello Spallanzani" (VIDEO). Razza: "Qui non esiste un focolaio". Pogliese: "Confermati gli eventi pubblici in città". VIDEO