ROMA – Il Sud Italia “è ora la nuova frontiera rispetto all’epidemia da Covid-19. Per ora ci sono focolai più ristretti ma bisogna prepararsi per tempo al peggio e al rischio di un’ondata”.
Mette in guardia il virologo dell’università di Milano Fabrizio Pregliasco, sottolineando che “le Regioni meridionali possono far tesoro dell’esperienza del Nord”.
Al momento dunque, spiega Pregliasco, “i focolai al Sud appaiono più ristretti e la speranza è di riuscire a migliorare il controllo per impedire che tali focolai possano espandersi ulteriormente”. Insomma, afferma, “bisogna organizzarsi per tempo per riuscire a gestire, se si dovesse verificare, lo scenario peggiore, ma continuano ad esserci dalle Regioni meridionali segnalazioni della necessità di implementare le dotazioni di dispositivi di protezioni individuale spesso insufficiente”.
Le attuali misure di rigore e isolamento secondo il virologo “saranno necessarie ancora per settimane, ma quando si avrà la riapertura del Paese sarebbe opportuno effettuarla gradualmente per quanto riguarda le aziende, sulla base dell’utilità sociale delle produzioni. Opportuno sarebbe anche prevedere una tempistica differenziata per il ritorno alla vita sociale e l’uscita dalle abitazioni, con le fasce anziane e fragili che andrebbero protette in modo particolare. In casa, assieme ai cerotti, dovremo avere anche le mascherine e nella vita di tutti i giorni non potremo non considerare il distanziamento sociale””.
“Il Sud deve prepararsi al peggio”
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Coronavirus. Il virologo: "Finora focolai ristretti, ma presto potrebbe arrivare ondata"