CATANIA – La sezione di appello della Corte dei conti per la Regione siciliana (Presidente Giuseppe Aloisio, relatore Tommaso Brancato), con sentenza depositata il 5 marzo 2020, accogliendo in parte la domanda della Procura regionale, ha condannato Canale Sascia, professore di materie di ingegneria, al risarcimento del danno di oltre 98.000 euro, arrecato all’Università di Catania.
Il docente universitario – dice la Corte – oggi in pensione, negli anni dal 2013 al 2015 aveva svolto diversi incarichi di consulenza, ma anche di amministratore delegato e di presidente di una società per azioni, ritenuti incompatibili con il rapporto di lavoro presso l’ateneo catanese.
Sotto il profilo della responsabilità erariale, il giudice di appello ha affermato “il principio in base al quale il professore con rapporto di lavoro a tempo pieno non può svolgere alcuna attività diversa da quella istituzionale, non autorizzabile per l’assoluta incompatibilità con lo status di pubblico dipendente, pena la perdita del diritto alla relativa indennità”. Da qui, la condanna alla restituzione dell’intera indennità di rapporto a tempo pieno percepita negli anni 2013/2015, considerata dalla sezione di appello indebitamente corrisposta per l’accertata violazione dell’obbligo di esclusività