Raffica di controlli da parte delle forze dell’ordine per garantire l’ottemperanza della popolazione e dei commercianti alle disposizioni governative sul contenimento del coronavirus.
Una pattuglia della Polizia Municipale ha fermato a Palermo, nella zona di viale Strasburgo, un cinquantenne rientrato lo scorso 9 marzo da Codogno. L’uomo avrebbe dovuto trovarsi in isolamento fiduciario. Agli agenti ha spiegato di esseri allontanato da casa per dar da mangiare a un cane randagio. E’ stato riportato a casa e denunciato.
Tante le infrazioni a Catania. Nel quartiere di San Cristoforo i carabinieri hanno denunciato 36 persone: tra loro chi era in giro con amici per il consumo di uno spinello e chi ballava in strada con i vicini di casa.
Denunciato anche un 39enne tedesco, titolare di un negozio adibito a rivendita di cannabis light e a sexy shop di via Antonino di Sangiuliano. I militari hanno denunciato anche i clienti trovati dentro il negozio, in particolare due extracomunitari di 21 e 23 anni, due catanesi di 26 e 28 anni. Nel corso del controllo sono stati sequestrati per accertamenti di laboratorio 430 grammi di marijuana, ritenuta non compatibile con quella di libera vendita.
A San Gregorio i carabinieri hanno arrestato il 46enne Antonino Miraglia e la convivente Grazia Nicolosi di 47 anni, entrambi catanesi, per il furto nel santuario della Madonna di Valverde. Sono stati i frati a sorprenderli a forzare le tre cassette delle offerte per rubare i soldi (110 euro), con coraggio li hanno affrontati, poi l’arrivo dei carabinieri e l’arresto. I due sono stati denunciati, ovviamente, anche per la violazione dell’art.650 del c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità).
A Mirabella Imbaccari un 32enne è stato denunciato mentre si aggirava per strada alla ricerca di un biglietto “gratta e vinci”.
Militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, nell’ambito di verifiche delle misure per il contenimento dell’epidemia coronavirus, ha sequestrato in un negozio di Misterbianco 20.000 mascherine di protezione individuale (Dpi) non sicure. Dai riscontri delle Fiamme gialle è emerso che erano prive della marcatura di qualità Ce.
I prodotti, oltre ad essere di per sé potenzialmente nocivi per la salute della persona, non avevano inoltre le istruzioni in italiano, perché provenienti direttamente dalla Cina, e senza alcuna documentazione contabile e fiscale che ne attestasse la legittima provenienza nonché la conformità alle disposizioni vigenti in materia sanitaria.
Il titolare dell’attività, un cinese, è stato segnalato alla locale Camera di Commercio di Catania per l’irrogazione delle relative sanzioni pecuniarie, che possono arrivare a un massimo di 200.000 euro.
In merito a tutte le violazioni la Procura di Catania fa sapere che eserciterà “rapidamente l’azione penale, nei casi meno gravi, mediante richiesta di decreto penale di condanna al pagamento dell’ammenda prevista dalla legge, mentre nei casi più gravi e di concorso con delitti, come quello di falsa autocertificazione o di delitto colposo contro la salute pubblica, si procederà con la tempestiva richiesta di più gravi provvedimenti”.
“Basti pensare che il diffondersi di contagi per tali comportamenti imprudenti può ridurre la disponibilità di posti nelle strutture sanitarie già duramente messe alla prova – dice il procuratore Carmelo Zuccaro -, mettendo a rischio la salute di tante persone incolpevoli. Dunque ho impartito disposizioni affinché i magistrati impegnati nel contrasto a tali reati esercitino rapidamente l’azione penale”.
A Canicattì sono stati sorpresi un uomo e una prostituta appartati in auto. A far scattare le indagini è stato l’uomo che ha chiesto l’intervento della polizia denunciando di essere stato derubato del portafogli. Gli investigatori hanno così accertato che aveva avuto un rapporto sessuale con la donna in cambio di venti euro. Al momento del pagamento la ragazza gli avrebbe però strappato il portafogli che l’uomo aveva in mano.
A Palermo i carabinieri hanno beccato un pusher e due clienti che avevano acquistato dell’hashish. Così i due oltre a essere segnalati alla Prefettura sono stati anche denunciati per inosservanza del provvedimento dell’autorità per contenere il diffondersi del Covid-19. I carabinieri, intervenuti in via Bonincontro, hanno arrestato, e posto ai domiciliari, per spaccio, il pusher 22enne, al quale sono stati sequestrati 200 euro e le ‘dosi’ di hashish di cui era in possesso. Anche lui è stato denunciato per inosservanza di un provvedimento dell’autorità.
A Patti, nel Messinese, i carabinieri hanno denunciato il titolare di una farmacia che vendeva, al prezzo di 9,50 euro ciascuna, mascherine protettive, custodite in bustine di plastica trasparente, prive del marchio di conformità “CE”. Nello stesso centro è stato individuato un gruppo di otto ragazzi, che si trovavano nel greto del torrente Provvidenza, a poca distanza del centro abitato: alcuni stavano giocando con il pallone mentre gli altri erano raggruppati a chiacchierare senza rispettare le distanze di sicurezza raccomandate. A Capizzi, quattro giovani avevano allestito un barbecue in strada per cenare insieme. A Rometta, un giovane già noto alle forze dell’ordine aveva un’autocertificazione in cui era scritto che doveva assistere anziani parenti. In auto, però, i militari hanno trovato 32 grammi di stupefacenti in vari involucri, mentre il giovane aveva con sé 230 euro. E’ stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e false attestazioni a pubblico ufficiale oltre che per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Furti alla Madonna, spinelli e balli coi vicini. Palermo: torna da Codogno e va a spasso
VIDEO Al Fortino la danza del denunciato
Controlli coronavirus: a Mirabella Imbaccari 32enne esce per i "gratta e vinci", a Canicattì beccato con la prostituta, a Misterbianco 20.000 mascherine illegali (VIDEO). Procura di Catania: "Azione penale rapida". Barbecue e partite di calcio nel Messinese