ROMA – Ignorare il numero reale delle infezioni può innescare altre epidemie di Covid-19. Con il continuo aumento dei casi, la comunità scientifica sta cercando di capire la proporzione delle persone asintomatiche o con sintomi lievi che possono contagiare gli altri. Secondo le stime di diversi studi americani, cinesi e giapponesi, le infezioni ‘nascoste’ potrebbero rappresentare il 60% del totale, come spiega un articolo sul sito della rivista Nature.
Probabilmente i dati meglio documentati sui casi asintomatici sono quelli che arrivano dalla nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena in acque giapponesi e dove 3.711 tra passeggeri e membri dell’equipaggio all’inizio di febbraio sono stati ripetutamente testati e monitorati.
Secondo il modello di Gerardo Chowell, epidemiologo della Georgia State University di Atlanta, pubblicato il 13 marzo su Eurosurveillance, circa il 18% di 700 persone risultate positive
sulla nave non ha mai mostrato sintomi. “Si tratta di una popolazione particolare, con molti anziani, che tendono a stare peggio – commenta Chowell – Il tasso di asintomatici nella popolazione generale potrebbe essere vicino al 31% della nave da crociera”.
Considerando poi i risultati di diversi studi, Chowell pensa che gli asintomatici o casi lievi possano essere il 40-50% di tutte le infezioni. Ma queste persone possono contagiarne altre? Uno studio tedesco dell’8 marzo in corso di stampa ha mostrato che alcune persone positive avevano alti livelli di virus nel tampone fatto in gola, quando erano con sintomi lievi.
Ciò significa che il virus può essere rilasciato facilmente con tosse o starnuti ad altri. Anche uno studio cinese del 19 marzo, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha rilevato un’alta carica virale in 17 persone positive poco dopo essersi ammalate, mentre un’altra persona, con una carica virale simile a chi aveva sintomi, è rimasta asintomatica.
Questi dati confermano ciò che finora si era sospettato: che alcune persone positive al virus possono essere altamente contagiose quando sono asintomatiche o hanno sintomi lievi. Il che fa temere che si sia anche sottostimata la suscettibilità al virus dei bambini: una ricerca pubblicata su Pediatrics su oltre 700 bambini cinesi contagiati, ha mostrato che il 56% di loro era asintomatico o con pochi sintomi. Servono misure, concludono i ricercatori, per frenare i casi asintomatici o lievi che stanno facendo aumentare i malati.
‘Gli asintomatici sono il 60%’
Gli studiosi del mondo concordano: "Attenzione ai contagiati 'nascosti'"