ROMA – “C’ è un’alta circolazione dell’infezione in alcune zone d’Italia, c’è anche una diffusione in altre zone, ma abbiamo ancora numeri contenuti e le misure restrittive hanno la finalità di fare in modo che non avvenga una diffusione importante come sta avvenendo in alcune zone”. Queste le parole del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
“Tutte le regioni si confrontano con l’infezione. Nella maggioranza delle regioni la curva dei contagi è sostenibile e gestibile dal servizio sanitario nazionale. La scommessa per il Sud è che le curve possano essere modificate e limitare il numero di casi in una dimensione sostenibile dal nostro sistema sanitario nazionale”.
“Notiamo – aggiunge – che più colpita è ancora maggiormente la popolazione maschile e che c’è ancora un tempo mediano tra sintomi e diagnosi di cinque giorni. Questa è la sfida che abbiamo davanti. Prima intercettiamo e isoliamo le persone con sintomi e meglio è”.
Brusaferro ricorda che “Non abbiamo mai proposto previsioni, tipo ‘saremo vicini al picco’. Non siamo in grado, bisogna guardare i trend e elaborarli con dati solidi. Ma le attese oggi ci dicono che, con le estensioni che sono state adottate, si può valutare la prossima settimana quello che può avvenire”.
Infine sul vaccino: “E’ un obiettivo che i migliori gruppi di ricerca e le aziende hanno, ma svilupparlo richiede tempo, non lo avremo fra un mese. A fine anno forse sarà possibile. Il che significa averlo testato e disponibile in milioni di dosi”.
“Il Covid-19 circola meno in alcune zone”
L'Istituto superiore di sanità: "C'è ancora un tempo mediano tra sintomi e diagnosi di cinque giorni. Vaccino? Richiede un anno"