MESSINA – “Anziani distribuiti su due piani: 20 al primo e 15 al secondo, si trovavano in un contesto di assoluta sporcizia di tutti gli ambienti della struttura”. E’ quanto accertato al loro arrivo, il 25 marzo scorso, dagli operatori di Messina social city inviati dal sindaco Cateno De Luca per un sopralluogo nella casa di riposo ‘Come d’incanto’ dove poi sono morte sette persone per Covid-19 e altre 63 sono risultate positive.
La presidente dell’associazione, Valeria Asquini, lo scrive in una relazione inviata, oltre che al sindaco, anche alla Procura, all’Asp e al prefetto Maria Carmela Librizzi. “Nel terrazzo – si legge nella relazione – risultano abbandonati numerosi sacchi industriali per la differenziata contenenti rifiuti speciali e non. La lavanderia si presentava anch’essa colma di biancheria sporca, accantonata in cumuli”.
“Molti anziani hanno vestiti sporchi anche di sostanze organiche che gli operatori, appena giunti, hanno provveduto con immediatezza a eliminare. Le condizioni igieniche della casa sono precarissime, tutti i bagni sono sporchi e la struttura è igienicamente inadeguata. Al secondo piano – prosegue la relazione – sono stati trovati alcuni anziani nudi, senza vestiti né lenzuola”.
“Al primo piano diversi anziani sono abbandonati a loro stessi e soltanto qualcuno di loro è limitatamente autosufficiente. Mancavano – riporta la relazione – detergenti per igiene, pannoloni di tutte le misure, i presidi per lavarli, spugnette usa e getta, asciugamani usa e getta, piccoli e grandi, latte e i generi di prima necessità”.
Messina, sopralluogo nella casa di riposo: “Sporcizia ovunque e anziani abbandonati”
La relazione degli ispettori sulla struttura dove sono morte 7 persone per Covid-19: "Condizioni igieniche molto precarie"