Supera il tetto dei mille contagiati il bilancio degli attuali positivi in Sicilia al coronavirus: sono 1.095 per l’esattezza. Rispetto a ieri l’incremento è di 159 unità, superiore a quello delle 24 ore precedenti per il terzo giorno di fila (+137 ieri, +118 martedì, +85 lunedì).
Secondo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo) così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale, dall’inizio dei controlli i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Di questi sono risultati positivi 1.164 (170 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (+159 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania).
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province: Agrigento, 52; Caltanissetta, 48; Catania, 321; Enna, 126; Messina, 212; Palermo, 197; Ragusa, 27; Siracusa, 63; Trapani, 49.
QUATTRO MORTI TRA MESSINA E PALERMO. Due uomini di 74 e 90 anni e una donna di 88 anni sono deceduti presso il Policlinico G. Martino di Messina per insufficienza cardiorespiratoria. I pazienti, affetti da altre patologie, erano risultati positivi al Covid-19. Le due vittime erano tra gli ospiti della casa di riposo Come d’incanto.
Un uomo di 55 anni, positivo al coronavirus, è morto nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Civico di Palermo. Aveva problemi respiratori accentuati dall’asma. Anche la compagna della vittima, risultata anche lei contagiata, è ricoverata, ma nell’ospedale Cervello.
ITALIA: CONTAGIATI TORNANO AD AUMENTARE. Dopo quattro giorni di calo, risale la curva dei contagi per coronavirus in Italia. Oggi sono 4.492 in più mentre ieri l’aumento era stato di 3.491, martedì di 3.612, lunedì di 3.780 e domenica di 3.957.
I morti a causa del coronavirus sono 8.165, con un aumento rispetto a ieri di 662. Mercoledì l’aumento era stato di 683. Sono 3.612 i malati ricoverati in terapia intensiva, 123 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.263 sono in Lombardia. Dei 62.013 malati complessivi, 24.753 sono poi ricoverati con sintomi e 33.648 sono quelli in isolamento domiciliare.
“E’ importante che ci sia un rallentamento della curva, ma non possiamo aspettarci un’ improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese, stiamo già analizzato la ragione del piccolo incremento di oggi. L’ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti. Ma la cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare”, ha spiegatoo il vice capo della Protezione Civile, Agostino Miozzo.
21 SINDACI A MUSUMECI: “MESSINA SIA ZONA ROSSA”. “Dichiarare Messina zona rossa, al fine di sospendere il quotidiano spostamento di migliaia di lavoratori dalla città dello Stretto verso gli altri comuni e viceversa”.
E’ l’appello rivolto da 21 sindaci del Messinese al presidente della Regione Nello Musumeci. Promotore dell’iniziativa è il primo cittadino di Milazzo, Giovanni Formica. Vi aderiscono i colleghi di Santa Lucia del Mela, Lipari, Malfa, Mazzarrà S. Andrea, Condrò, Patti, Monforte S. Giorgio, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina, Pace del Mela, Mongiuffi Melia, Castelmola, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, San Filippo del Mela, Taormina, Malvagna, Reitano, Valdina e Giardini Naxos .
“Anche i dati di oggi – si legge nel documento – confermano la fondatezza delle preoccupazioni, considerato che la provincia è balzata a 212 contagi, ben 44 in più di ieri, in grandissima parte concentrati all’interno del perimetro del capoluogo, superando il dato di quella di Palermo e segnando il maggiore incremento in un solo giorno di tutta la Sicilia. I tamponi richiesti dai medici di base per i pazienti sintomatici è in ritardo di moltissimi giorni.
RAZZA FA EVACUARE CASA DI RIPOSO A MESSINA. “Oggi abbiamo trasferito tutti gli altri anziani positivi della casa di riposo Come d’Incanto di Messina nelle diverse strutture sanitarie della città, in tutto sono complessivamente 62 gli anziani positivi”. Lo ha comunicato l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza che oggi ha compiuto un sopralluogo nella casa di riposo dove è avvenuto il trasferimento di tutti gli anziani e degli operatori. Questi ultimi, quasi tutti positivi, si trovano in quarantena nelle loro abitazioni.
Razza ha ricostruito tutti gli interventi che sono stati attuati dopo le segnalazioni dei primi casi. “Da almeno 72 ore era in corso la procedura sanitaria che ha previsto l’accertamento mediante il tampone di tutti gli ospiti della casa di riposo e dei lavoratori secondo un fattore di complessità crescente; nel senso che prima sono stati individuati i sintomatici, poi quando è stato individuato un possibile focolaio e quindi un cluster territoriale si è proceduto ad un esame su tutti”. “Si tratta di persone molto fragili – ha sottolineato Razza – e ringrazio anche il comune di Messina per le attività che ha effettuato dal punto di vista assistenziale e sanitario sentendosi con i direttori delle aziende sanitarie. Ora si deve comprendere come queste strutture siano diventate in tutta Italia luoghi di attenzione, perché la trasmissione del virus non avviene solo con la saliva, ma anche con il contatto con le mani, il contatto diretto anche per trattare i pazienti probabilmente ha determinato maggiore contagio”.
“Anche negli altri due focolai a Messina – ha aggiunto l’assessore – siamo intervenuti, perché si può lavorare per circoscriverli perché sono dei cluster e per limitare l’espansione del contagio. Al Neurolesi c’è stato la predisposizione di un protocollo sanitario e quindi il trasferimento in altri ospedali per i positivi, e il trasferimento dei negativi all’ospedale Piemonte e la sanificazione della struttura che verrà completata oggi. Per la casa di cura Cristo Re ho incontrato il direttore sanitario, abbiamo dato disposizione per effettuare i tamponi su tutti i pazienti e abbiamo dato disponibilità a rafforzare il personale. I positivi saranno portati in altre strutture per il resto saranno curati nella stessa struttura”.
DUE GUARITI AL GARIBALDI DI CATANIA. Dopo i due guariti di ieri, anche stamattina si registrano altre due guarigioni nel reparti di Malattie infettive del Garibaldi Nesima, diretto dal prof. Bruno Cacopardo. In totale guariscono quindi quattro pazienti in due giorni, tutti di sesso maschile, compresi in un’età che vada dai 57 ai 65 anni.
I pazienti sono stati trattati con una terapia nata dall’associazione tra idrossiclorichina e azitromicina, capace di bloccare con efficacia la replicazione del nuovo coronavirus. Peraltro due dei quattro pazienti risultano guariti anche viralmente, presentando una risposta assolutamente negativa al tampone.
SIRACUSA, IN 6 GUARITI COL FARMACO PER L’ARTRITE. Sei pazienti sono stati dimessi dal reparto Malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa perché guariti clinicamente dal Covid-19, 2 guariti anche sierologicamente, trattati con Tocilizumab, il farmaco per l’artrite reumatoide secondo il protocollo disposto dall’assessorato regionale della Salute, e hanno fatto rientro a casa.
ALTRI 8 LABORATORI ABILITATI PER I TAMPONI. Da domani saranno complessivamente venti i laboratori siciliani destinati all’emergenza Coronavirus. Ai dodici già operativi in tutto il territorio regionale se ne aggiungono, infatti, altri otto (pubblici e privati) che saranno chiamati a effettuare le analisi sui tamponi. Quelli privati sono stati selezionati da una commissione sulla base dell’avviso pubblico dell’assessorato regionale della Salute e rispondono ai criteri previsti dalle disposizioni dell’Istituto superiore di sanità. Altre strutture sono in corso di autorizzazione.
Tra i ‘nuovi’ laboratori pubblici quelli dell’Istituto zooprofilattico a Palermo e dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento. Ma, nel capoluogo, ci sono anche l’Ismett e il Buccheri La Ferla. Altre strutture autorizzate sono state individuate in provincia di Catania e Siracusa. La misura rientra nell’ambito delle azioni di prevenzione e contrasto stabilite dal governo regionale. In particolare, l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci dello scorso 20 marzo ha previsto la realizzazione dei tamponi rinofaringei per il personale sanitario, per coloro che sono sottoposti alla quarantena obbligatoria perché rientrati in Sicilia e per i positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare. I laboratori pubblici già autorizzati e operativi sono a Caltanissetta, Catania, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Marsala.
TAMPONI ANCHE IN OSPEDALE PIAZZA ARMERINA. Il laboratorio del presidio ospedaliero Chiello di Piazza Armerina è stato autorizzato ad eseguire la ricerca del Coronavirus. A darne notizia è il Dipartimento regionale per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute che ha autorizzato il direttore generale dell’Asp di Enna, Francesco Iudica, ad attivare il laboratorio al Chiello. Il laboratorio opererà secondo la procedura prevista dalle linee guida nazionali e in raccordo con la metodologia certificata dei cinque laboratori di riferimento regionale.
CATANIA: 13 VIGILI DEL FUOCO IN QUARANTENA. Tredici vigili del fuoco di Catania si trovano in quarantena nelle loro abitazioni dopo che nei giorni scorsi due loro colleghi sono risultati positivi al Coronavirus, uno è ricoverato in ospedale e l’altro è a casa. La notizia è stata confermata dal comando provinciale.
UN ALTRO CARABINIERE POSITIVO A PALERMO. Un carabiniere in servizio al Nucleo operativo di piazza Verdi, presso il Comando provinciale, è risultato positivo al coronavirus e si trova all’ospedale Cervello. Nelle scorse settimane infatti l’uomo sarebbe entrato in contatto con uno degli otto ufficiali colpiti dal Covid-19. E ora anche un collega di reparto, dopo i primi lievi sintomi, è stato messo in quarantena su disposizione dell’infermeria dell’Arma.
Il militare, sposato e padre di due figli, è stato portato in ospedale con un’ambulanza e ricoverato in isolamento. I successivi esami hanno evidenziato che aveva sviluppato una polmonite. Dopo il primo caso di settimane fa, quello di un carabiniere e della moglie (anche lei militare) rientrati dal Trentino passando per l’aeroporto di Verona, il contagio ha costretto a casa tutta la linea di comando del provinciale. Rendendo inoltre necessari gli accertamenti sanitari anche per i loro familiari.
Passati i giorni di quarantena tutti sarebbero rientrati in servizio ma solo dopo i due tamponi che hanno dato esito negativo. Già a seguito dei primi militari positivi il Comando provinciale, guidato dal generale di brigata Arturo Guarino, aveva disposto la sanificazione dei locali della caserma Carini. Attività che sarebbe stata implementata negli ultimi giorni a scopo precauzionale e di concerto con la Prefettura di Palermo.
ENNA: FARMACO ANTI-ARTRITE PER 4 PAZIENTI. Quattro pazienti affetti da Covid19 e ricoverati nell’ospedale Umberto I di Enna sono trattati da ieri con il farmaco anti-artrite, arrivato dopo la richiesta inoltrata al centro sperimentatore. “I quattro pazienti – si legge in una nota dell’Asp di Enna – hanno i requisiti richiesti dalla sperimentazione in corso”. L’unità di crisi dell’Asp di Enna ha richiesto l’impiego del farmaco per altri tre pazienti. La sperimentazione del farmaco è promossa dall’istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Napoli in collaborazione con altri centri.
In Sicilia superato il tetto dei mille positivi. Quattro morti tra Messina e Palermo
Coronavirus. Nuovi casi salgono per 4° giorno di fila: +159. In Italia i contagiati tornano ad aumentare. Nella città peloritana svuotata la casa di riposo con 62 anziani malati. Catania: 13 vigili del fuoco in quarantena, due guarigioni al Garibaldi. Altri 8 laboratori abilitati per tamponi. Appello di 21 sindaci a Musumeci: "Messina diventi zona rossa"