La chiusura di Villa San Giovanni e la dichiarazione di zona rossa. E’ quanto chiede in una lettera indirizzata al Prefetto e al Presidente della Regione Santelli, il sindaco facente funzione del comune calabrese, Maria Grazia Richichi.
“Faccio seguito – scrive – alle note trasmesse nei giorni scorsi con le quali ho rappresentato la grave situazione venutasi a creare a seguito dell’ingresso nel territorio comunale di persone dirette in Sicilia alle quali, fino al momento, non è stato consentito il traghettamento sull’altra sponda dell’Italia. Queste persone, loro malgrado, stanno tentando di tornare alle loro rispettive residenze, reduci da attività lavorative, svolte talvolta all’estero, e ciò gli viene impedito. I flussi di persone non avvengono solamente attraverso le autovetture bensì anche per via ferroviaria”.
“Negli Uffici della Polfer di Villa San Giovanni sono da ieri trattenute 13 persone provenienti in treno da Roma – si legge nella lettera – per le quali non posso adottare alcun provvedimento di quarantena, non avendo dichiarato i predetti soggetti alcun domicilio in questo Comune, né posso ordinare che facciano la quarantena nei loro comuni di residenza in quanto a ciò dovranno provvedere i rispettivi sindaci. Detta situazione va ad ingigantirsi di ora in ora, infatti la Polfer di Villa ha comunicato, per le vie brevi, che è previsto tra poco un nuovo arrivo di viaggiatori da Roma con il treno e ciò non può che aumentare lo stato di disagio e il pericolo di diffusione del virus nella popolazione villese che ha l’unica colpa di essere il terminale dell’Italia”.
“Pertanto – si conclude la lettera del sindaco – alla luce della su esposta situazione, chiedo alla Signora Presidente della Giunta Regionale della Calabria, così come disposto nei Comuni di Serra San Bruno, Bocchigliero ecc, al fine di prevenire pericoli di diffusione del coronavirus tra la popolazione villese di adottare ordinanza di divieto di accesso nel territorio comunale”.
MUSUMECI: “NON SPETTA A NOI AUTORIZZARE I RIENTRI”. “Le vigenti disposizioni non prevedono, né consentono, alcuna autorizzazione, da parte del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in merito agli spostamenti dall’estero, sul territorio nazionale e nello Stretto di Messina verso l’Isola”. Lo ribadisce ancora una volta la Presidenza della Regione, replicando con una nota all’Ambasciata d’Italia alla Valletta secondo la quale la Regione “avrebbe negato l’autorizzazione allo sbarco a Pozzallo di circa 300 siciliani bloccati da una settimana a Malta”. “I requisiti, e le modalità – sottolinea la nota della Presidenza della Regione -, sono infatti stabiliti dal decreto del presidente del Consiglio del 22 marzo e dai decreti interministeriali della Salute e delle Infrastrutture del 18 e 24 marzo”.
VIA LIBERA A 150 PERSONE. Resta complicata, dunque, la situazione in riva allo Stretto benché nella notte tra martedì e mercoledì sia stato consentito di imbarcarsi a un primo gruppo di 150 persone, bloccate dopo la chiusura degli ingressi decretata in Sicilia per l’emergenza coronavirus. Per motivi di sicurezza, è stato deciso di effettuare l’imbarco dal porto di Reggio Calabria.
I 100 siciliani ancora bloccati resteranno in quarantena in un hotel di Reggio Calabria. Alcuni di loro hanno chiesto tuttavia di fare la quarantena nel loro comune di residenza e sono rimaste alla stazione di Villa San Giovanni in attesa di notizie. Come Gianna Simonte, che protesta: “Mi vergogno di essere italiana siamo praticamente sequestrati da ieri e nessuno fa niente. Ero diretta a Marsala con mio marito siamo qui in una saletta senza avere cibo, coperte e assistenza nell’attesa che si decida se possiamo attraversare lo Stretto”.
“Ieri – prosegue – ci hanno comunicato che potevamo scegliere se fare la quarantena in un hotel a Reggio Calabria o se imbarcarci per fare la quarantena nella nostra residenza in Sicilia. Noi abbiamo scelto la seconda ipotesi anche perché già abbiamo fatto una quarantena nella nave da Crociera dove lavoriamo. Siamo scesi a Civitavecchia dove ci hanno detto che saremmo potuti arrivare in Sicilia. Siamo qui da ieri pomeriggio chiusi in una stanza con altre 11 persone senza distanza di sicurezza e senza assistenza”.
PREFETTO MESSINA: “PERSONE SMISTATE TRA REGGIO CALABRIA E MESSINA”. “Abbiamo lavorato tutta la notte per sistemare le persone bloccate a Villa San Giovanni che non avevano i requisiti, e d’intesa con il presidente della Regione Sicilia e il ministero dell’Interno, si è deciso di smistarli per fare la quarantena in un hotel a Messina e uno a Reggio Calabria. A Messina sono arrivate circa 100 persone”, ha spiegato il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi.
“Vogliamo comunicare – ha aggiunto il prefetto – che la Prefettura non è assente, ma sta lavorando 24 ore su 24, in un’attività di raccordo di tutti gli enti competenti, dando un flusso di informazioni continuo a comuni e agli altri enti secondo le disposizioni del governo. Ognuno deve attenersi alle sue prerogative; le aziende sanitarie, il Comune, la Prefettura e le Forze dell’ordine. Nessuno si può sostituire alle competenze di altri. A Messina ci sono diverse criticità, la prima quella della Casa di riposo dove c’è una situazione che è stata più volte attenzionata: sono stati fatti i tamponi, chi doveva essere ospedalizzato perché positivo è stato spostato, gli operatori avranno il cambio di altre persone e messi in quarantena per evitare i contagi e gli altri anziani non positivi spostati in altre strutture”.
Sullo Stretto situazione ancora critica. “Villa San Giovanni sia zona rossa”
Coronavirus. Prosegue il flusso di persone che tentano di sbarcare in Sicilia. Il sindaco del centro calabrese: "Disagio va ad ingigantirsi di ora in ora". Musumeci: "Non spetta a noi autorizzare rientri"