Controlli stringenti e riduzione delle navi da e per Villa San Giovanni mettono in difficoltà i pendolari che ogni giorno attraversano lo Stretto per lavoro.
In ottemperanza al decreto dei ministri delle Infrastrutture e Trasporti e della Salute sull’emergenza Covid 19, “Caronte& Tourist” ha comunicato che “a partire da oggi saranno garantite solo due corse, di andata e ritorno, al giorno tra Sicilia e Calabria. La prima con partenza da Messina alle 7 e ripartenza da Villa alle 07:40, la seconda con partenza alle 18 e ripartenza alle 19”.
Il decreto consente gli spostamenti solo a pendolari, forze dell’ordine, operatori sanitari e alle persone in stato di grave necessità. Nessuna limitazione per la circolazione alle merci, che continueranno a essere traghettate nel porto di Tremestieri.
Stamane si sono registrate lunghe code agli imbarchi (foto). “Questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di persone, tra medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina”, ha denunciato il sindaco De Luca.
Il sindaco cita il caso di una dottoressa “che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto”. “Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del ministero dei Trasporti era ampiamente prevedibile – sostiene De Luca – già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni”.
Per il sindaco di Messina “la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio. Ma contesto e rifuggo da provvedimenti insulsi adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti”.
“Si faccia esperienza delle scene viste questa mattina agli imbarchi dei pochi traghetti e mezzi veloci adibiti al trasporto dei passeggeri – ha sottolineato, al canto suo, la Uiltrasporti in una nota – e si apportino subito le necessarie correzioni. Così l’effetto rischia di essere un boomerang ed amplificare i rischi di contagio del personale marittimo di bordo e dei lavoratori dell’indotto, rendendo vane tutte le prevenzioni poste in essere dalle Aziende”.
“Occorre proteggere i lavoratori di tutte le compagnie di navigazione, sia pubbliche che private. Quindi delle due l’una – conclude il comunicato Uiltrasporti – o si implementano le restrizioni dei soggetti che possono transitare tra le sponde dello Stretto facendo un ulteriore giro di vite sull’utenza oppure occorre rivedere il numero dei collegamenti ed implementare le attività di controllo”.
Nel pomeriggio sulla questione è intervenuto il presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale, in una nota inviata al ministero dei Trasporti e alle società di navigazione in servizio nello Stretto, ha chiarito come siano previste quattro corse al giorno (andata e ritorno) da Villa San Giovanni e altrettante da Reggio Calabria per Messina, negli orari più indicati per favorire gli spostamenti dei lavoratori pendolari. La precisazione si è resa necessaria per interpretare al meglio il contenuto del comma 3 dell’articolo 2 del decreto ministeriale di ieri che ha disposto un’ulteriore limitazione del traffico passeggeri da e verso l’Isola.
Tutti in fila per traghettare sullo Stretto. “Così si rischia l’effetto boomerang”
In tanti non hanno trovato posto sull'unico collegamento mattutino. De Luca: "Bloccati in centinaia, tra questi anche medici". Uiltrasporti: "Restrizioni ok, ma si proteggano i lavoratori". E Musumeci interviene per chiarire