Alimentari aperti sino alle 23, sindacati protestano: “Scelta irresponsabile”

Contestata l'ordinanza di Musumeci: "Non rispetta lavoratori e crea presupposti per assembramenti notturni, altro che contenimento"

Nonostante il governo regionale abbia concesso l’autorizzazione a rimanere aperti fino alle 23 di questa sera poiché domani e a Pasquetta tutte le attività dovranno rimanere chiuse come prevede l’ultima ordinanza del presidente Nello Musumeci, i titolari di alcuni supermercati fanno sapere che rispetteranno la normale chiusura, alle 20, altri invece stanno provando a organizzarsi. “Non è giusto nei confronti dei nostri dipendenti, è una misura che va contro la sicurezza, fondamentale in questa fase terribile di emergenza Covid-19 e mette l’imprenditore sotto stress”, dice il responsabile di un noto brand.
Contrari al provvedimento anche i sindacati dei lavoratori, Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl. “E’una scelta schizofrenica, in questo modo non si rispetta il lavoro di migliaia di dipendenti, costringendoli a orari massacranti”, afferma la segretaria della Filcams di Palermo, Monia Cajolo. “E’ incredibile stabilire un provvedimento del genere la sera prima per il giorno dopo – aggiunge – ma lo sa il governo che allungare l’orario significa riprogrammare i turni di lavoro, riorganizzare il servizio?”.
Si dice “stupefatta” la segretaria generale della Fisascat, Mimma Calabrò: “Sono assolutamente contraria, è una decisione senza senso: la spesa va fatta una volta al giorno, c’è tutto il tempo per farla. Non ne capisco la ragione, anche perché si mettono in pericolo i dipendenti, già esposti durante il normale turno e ai quali deve andare solo il nostro ringraziamento per il grande sacrificio che stanno facendo in questo periodo di lockdown”.
Calabrò aggiunge: “Autorizzare la chiusura alle 23 al pubblico, significa che di fatto il supermercato chiuderà alle 24 perché dovrà completare le chiusure di cassa, col personale costretto a rientrare in casa a tarda notte mentre fuori c’è il coprifuoco, in una situazione di ulteriore rischio per la sicurezza”.
E ancora: “In questo modo si creano i presupposti per assembramenti notturni, altro che contenimento”, prosegue Calabrò. I sindacati ne sottolineano anche l’anti-economicità: “Rimanere aperti oltre l’orario normale determina un aggravio dei costi, al personale va garantito lo straordinario notturno: le scelte vanno ponderate bene, altrimenti si fa confusione, si creano disagi e si mettono in pericolo i lavoratori”.

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