ROMA – Dal quattro maggio potrebbero ripartire i settori manifatturieri e delle costruzioni oltre ad alcuni esercizi commerciali.
E’ stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ad anticiparlo nel corso della videoconferenza con i sindacati sulla fase due spiegando che ci sarà un allentamento delle misure restrittive “ma non in maniera indiscriminata perché sarebbe da irresponsabili”.
“Non è uno stravolgimento ma un allentamento – ha detto – le regole non salteranno ma le raccomandazioni sarebbero adattate alla nuova fase”.
In base a quanto spiegato dal capo della task force Vittorio Colao, l’allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori.
Secondo quanto trapelato, la task force per la fase due ha proposto di esonerare dal rientro al lavoro i lavoratori 60enni appartenenti ai comparti che dovrebbero riaprire dal 4 maggio ma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrebbe escluso questa ipotesi.
Il gruppo di lavoro di Colao indica la sicurezza sanitaria a livello locale come condizione essenziale per le riaperture: le decisioni sul riavvio di attività nella fase 2 dovranno essere pesate sulla base di tre criteri che sono la situazione epidemiologica, l’adeguatezza del sistema sanitario locale, la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale. I perimetri di applicazione saranno le Regioni o le aree territoriali rilevanti. Il comitato tecnico scientifico starebbe predisponendo una serie di indicatori.
Il presidente uscente della Confindustria, Vincenzo Boccia, ha chiesto dal canto suo di riaprire gradualmente alcune attività già dal 27 aprile e comunque di consentire di lavorare in modo da riaprire effettivamente in sicurezza dal 4 maggio.
Una delle ipotesi sul tavolo è quella di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.
Si valuta, inoltre, l’autorizzazione dalla metà di maggio prima l’apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. L’ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Non sarebbero ancora definite date, ma un’ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall’11 maggio, la ristorazione dal 18.
Fase 2, si comincia da edili e manifattura. Aperture su spostamenti e ristorazione
Conte preannuncia allentamento "non indiscriminato" delle restrizioni. Verso ok a mobilità tra Comuni. Al vaglio le date per negozi al dettaglio, bar e ristoranti