“In questo momento il settore fieristico è totalmente fermo e pieno di incertezze perché da parte del governo non si hanno comunicazioni alle varie associazioni di categoria sulla riapertura dei centri fieristici e soprattutto sulle modalità di svolgimento di fiere, congressi, spettacoli, grandi eventi, mostre ecc”. A dichiararlo è Salvatore Peci, responsabile di Unimpresa Eventi e amministratore di Amazing, società leader nell’organizzazione di grandi eventi.
“La caratteristica fondamentale di una manifestazione fieristica – continua Peci – è quella di creare una opportunità di lavoro mediante l’incontro diretto tra l’espositore e il visitatore, sia che quest’ultimo provenga dall’area business e sia se trattasi di un privato. Tra i due c’è un contatto molto ravvicinato quindi, perché le aziende espositrici portano a conoscenza del visitatore le novità del settore”.
“Inoltre, gli stand sono generalmente uno accanto all’altro, per dare continuità alle tematiche del salone. Oggi non sappiamo ancora se questo criterio sarà applicato. Non ci sono notizie neanche su come utilizzare le sale per i convegni e se bisognerà mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro. In questo caso la capienza delle sale si ridurrebbe”.
“Se decidono di applicare la norma che prevede la distanza obbligatoria da mantenere tra uno stand e l’altro, un organizzatore è costretto a chiedere l’utilizzo di uno spazio maggiore che comporta spese più alte. Per fare un esempio, se prima si ospitavano 100 espositori in X metri quadrati, se dovessero essere applicate le nuove disposizioni si avrà bisogno probabilmente di uno spazio più che raddoppiato”.
“A quel punto cosa succede? Gli incassi sono uguali ma l’imprenditore, che è già danneggiato, deve sborsare più denaro. Che aiuti ci darà lo Stato o la Regione? Diminuiranno i costi degli affitti? Ci saranno delle agevolazioni? Tutto questo e la sicurezza di tutti gli addetti ai lavori, di qualsiasi tipologia di evento trattasi, è quello che preoccupa noi del settore. Bisognerà capire quando e come ripartire e quali aiuti riceveremo perché inevitabilmente avremo bisogno di tutto ciò”.
“Se dobbiamo adeguarci alle nuove normative dobbiamo necessariamente intervenire con ulteriori investimenti. Credo sia necessario che il governo nazionale, ma anche quello regionale, interagisse con le associazioni di categoria per definire al più presto le linee guida per regolamentare nel migliore dei modi il settore degli eventi in genere e dargli la spinta giusta per una immediata ripartenza”.
“Il valore economico nazionale – sostiene il direttore di Unimpresa Assoesercenti – tocca i 900 milioni di euro annui, oltre a offrire lavoro fisso a 50.000 addetti. Cifre che salgono vertiginosamente se nel computo vengono aggiunti gli investimenti nell’intero settore, pari a circa 10 miliardi di euro, e il totale del personale coinvolto, 500.000 persone. Un settore di cui fanno parte non solo i convegni, ma anche gli eventi, gli incontri di spettacolo e di intrattenimento e tutto ciò che gira intorno a queste manifestazioni”.
“Si tratta degli stessi soggetti che realizzano Expo, il Salone del Mobile, le settimane della moda, che fanno vivere i ristoranti, gli hotel e i locali. A maggior ragione quindi, i soggetti coinvolti non possono essere lasciati soli dal governo nazionale e dal governo regionale in un momento di simile emergenza”.
Grandi eventi, settore fermo e incertezze
Unimpresa e Assoesercenti: "Nessuna comunicazione sulle nuove regole da adottare, come organizzeremo fiere e convegni?"