ROMA – Mascherine obbligatorie, anche di stoffa, su tutti i mezzi pubblici, che sarà meglio evitare se si hanno sintomi di infezioni respiratorie. Distanziamento con posti a sedere limitati sui mezzi (con appositi marker sui sedili non utilizzabili) e flussi separati per salita e discesa dai mezzi; accesso contingentato in stazioni, aeroporti e limitazioni all’uso delle sale d’attesa.
Cambia così il volto del trasporto pubblico nella Fase 2, in base alle linee guida e ai protocolli sul settore allegati al Dpcm. “Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore)”, è la prima delle raccomandazioni per chi si muove con i mezzi pubblici, a cui si chiede anche di preferire ove possibile biglietti in formato elettronico (a questo fine verranno installate più macchinette self-service), igienizzare frequentemente nel corso del viaggio le mani e soprattutto di indossare una mascherina, anche di stoffa, che protegga naso e bocca.
La mascherina va indossata in ogni modalità di trasporto pubblico, dalla metro ai bus, dagli aerei ai treni. Sui mezzi pubblici poi il distanziamento viene assicurato con posti limitati, flussi separati per la salita e la discesa. Anche l’accesso alle stazioni (sia dei treni sia delle metropolitane) viene contingentato, anche con la predisposizione di sistemi per segnalare i livelli di saturazione.
Nelle grandi stazioni e negli aeroporti va prevista una netta separazione delle porte di entrata e di uscita e ci saranno anche all’interno percorsi a senso unico per mantenere separati i flussi dei passeggeri e interventi per favorire la distribuzione dei passeggeri negli spazi comuni evitando assembramenti. Distanziamento anche su scale e tappeti mobili.
E’ previsto inoltre il controllo della temperatura corporea ai gate delle stazioni e negli aeroporti, dove sono previsti i termoscanner nei grandi hub per passeggeri sia in arrivo che in partenza.
Infine, igienizzazione e sanificazione di tutti gli ambienti e dei mezzi. Mascherine infine anche sui taxi (sia per il conducente che per i passeggeri), con contingentamento dei posti (non più di due passeggeri sulle vetture ordinarie e non più di due per ogni fila per quelle omologate per 6 o più passeggeri) e l’invito all’installazione di paratie divisorie.
Cosa cambia, invece, per la filiera dell’automotive e per gli automobilisti con il dpcm annunciato il 26 aprile dal premier Conte?
DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI. Via libera anche alle aziende identificate dal codice 29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI. Per tutti continua a rimanere in vigore l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine, della distanza tra gli operatori, dell’igienizzazione delle vetture prima della (ri)consegna al pubblico. Qualora sia necessario lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine. Sono previste sanzioni con la sospensione temporanea delle attività per le aziende che non applicano le regole.
Chi viaggia – lo si può fare esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, familiari e di salute o per rientrare al proprio domicilio – deve tenere presente che rimangono chiusi “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali”. Il premier Conte ha specificato che non saranno ammessi assembramenti fuori dai locali per consumare il cibo acquistato. Per chi utilizza veicoli aziendali, in ogni settore, e per le auto a noleggio l’azienda deve assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione anche interna.
Nel SETTORE AUTOTRASPORTO MERCI, se possibile, gli autisti devono rimanere a bordo dei propri mezzi se sprovvisti di guanti e mascherine. In ogni caso, il veicolo può accedere al luogo di carico/scarico anche se l’autista è sprovvisto di DPI, purché non scenda dal veicolo o mantenga la distanza di un metro dagli altri operatori. Le operazioni propedeutiche e conclusive del carico/scarico delle merci e la presa/consegna dei documenti devono avvenire in modo da evitare contatti diretti tra operatori ed autisti o nel rispetto della rigorosa distanza di un metro. Nel caso di consegne a domicilio, anche effettuate da Riders, le merci possono essere consegnate senza contatto con il destinatario e senza la firma di avvenuta consegna. Ove ciò non sia possibile, sarà necessario l’utilizzo di mascherine e guanti.
SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA, cioè Taxi e Ncc, oltre alle cautele di carattere generale per tutti i servizi di trasporto pubblico, va evitato che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente. Sui sedili posteriori non potranno essere trasportati, distanziati il più possibile, più di due passeggeri qualora muniti di idonei dispositivi individuali di sicurezza. In mancanza di dispositivi potrà essere trasportato un solo passeggero. Nelle vetture omologate per il trasporto di sei o più passeggeri dovranno essere replicati modelli che non prevedano la presenza di più di due passeggeri per ogni fila di sedili, fermo restando l’uso di mascherine. E’ preferibile dotare le vetture di paratie divisorie. Il conducente dovrà indossare dispositivi di protezione individuali.
Niente spostamenti con la febbre
Cambia il volto del trasporto pubblico: mascherine su ogni mezzo, distanziamento con posti a sedere limitati. Novità per gli automobilisti