ROMA – È di 7 milioni e 784 mila il totale dei lavoratori coinvolti nelle attività sospese in Italia, pari a un terzo della forza lavoro del Paese. Industria (37,2%), commercio (19%), alberghi e ristorazione (14,9%) le tre categorie più interessate dalla sospensione del lavoro.
Questi i dati forniti dal direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail, Sergio Iavicoli, e contenuti nel rapporto ‘Salute e sicurezza dei lavoratori nell’emergenza da Covid-19’ presentato all’Iss durante la conferenza stampa sull’analisi epidemiologica.
“Con l’Istituto superiore di sanità – ha detto Iavicoli – è in corso un confronto rispetto agli indicatori che sviluppiamo e l’indagine epidemiologica per migliorare la comprensione del fenomeno e affrontarlo in prospettiva. Molti settori non sono stati sospesi, ha aggiunto, ma c’è una grande componente di lavoratori che continuano a operare da casa. Avere questi dati significa avere le dimensioni dell’impatto delle misure contenitive”.
Quasi 8 milioni di italiani hanno smesso di lavorare
I dati dell'Inail: si è fermato un terzo degli occupati