FIRENZE – “Il protocollo va seguito rigorosamente perché ci sia il minor pericolo possibile di contagio del virus. Ci sono però dei problemi che ci riguardano: sulle strutture mediche, visto che noi abbiamo dei volontari, e sui centri sportivi, poiché le nostre società non ne hanno di così attrezzati da poter gestire i propri atleti nel corso delle tre settimane di cui parla il protocollo”. Lo ha detto a Toscana Tv il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, parlando del protocollo stilato dalla Figc per arrivare ad una possibile ripresa dei campionato di calcio in Italia.
“Dobbiamo procrastinare il rientro in campo senza bypassare il protocollo – spiega ancora Ghirelli – ma dobbiamo augurarci che il virus perda la virulenza che ha in questo momento, che la scienza progredisca nei farmaci per combattere non a mani nude come abbiamo fatto in queste settimane, e che ci sia un miglioramento nelle possibilità di intercettare lo stato di aggressività del virus”.
“Che il calcio riprenda penso sia inevitabile. Il 4 maggio ripartiranno gli sport individuali, e poi si dice che il calcio ripartirà il 18. Bisognerà vedere quanto riusciremo ad applicare il protocollo sanitario redatto dalla commissione scientifica della Figc, che al momento è alla vidimazione del ministero della Salute. Noi abbiamo una serie di problemi, faremo l’assemblea della Lega Pro il 7 maggio, il giorno dopo ci sarà il Consiglio Federale che è il dominus in materia”.
Durante la pandemia “abbiamo lavorato tantissimo, ormai siamo abituati a farlo con tutte le tecnologie che avevamo già sperimentato in precedenza. I dipendenti della Lega Pro hanno dato prova di grande diligenza e professionalità, abbiamo invitato a evadere l’ordinaria amministrazione e allo stesso tempo ed abbiamo presentato anche due progetti all’Unione europea. Noi dobbiamo cercare risorse in giacimenti che non sono stati esplorati. Stiamo lavorando la crisi e a come risolverla, e quando faremo l’assemblea della nostra lega disegneremo anche le prime linee del piano strategico”.