Salgono a 1.859 gli attuali positivi al coronavirus in Sicilia. Confermato il trend degli ultimi giorni: l’incremento nelle ultime 24 ore è di 44 unità (+41 ieri).
Secondo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola aggiornato alle ore 17 di oggi (martedì 7 aprile), così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale, dall’inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 24.857 (+1.393 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.097 (+51), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.859 persone (+44), 113 sono guarite (+5) e 125 decedute (+2). Degli attuali 1.859 positivi, 635 pazienti (-2) sono ricoverati – di cui 73 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.224 (+46) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 107 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 93 (22, 4, 8); Catania, 551 (155, 28, 51); Enna, 273 (168, 1, 15); Messina, 327 (145, 18, 25); Palermo, 276 (74, 29, 12); Ragusa, 47 (7, 4, 3); Siracusa, 80 (42, 26, 7); Trapani, 105 (22, 1, 3).
IMPRENDITORE GELESE DECEDUTO A SAVONA. Tra i 4 morti per coronavirus registrati a Savona nelle ultime 24 ore c’è anche un imprenditore siciliano di 46 anni, Giovanni Antonuzzo. Originario di Gela, è deceduto all’ospedale San Paolo di Savona dove era ricoverato da alcuni giorni. L’uomo, secondo i medici, non aveva patologie pregresse che possano essere state concausa del decesso. Titolare della A.G. System, azienda attiva nelle installazioni elettriche industriali con sedi a Savona e Varese, lascia moglie e due figli.
QUARTA VITTIMA ALL’OASI DI TROINA. C’è una quarta vittima tra gli ospiti dell’Irccs Oasi Maria Santissima di Troina: è una 59enne, positiva al Covid-19, che è deceduta nell’ospedale Umberto I di Enna, dove era ricoverata dallo scorso 30 marzo. Nella struttura che accoglie disabili mentali gravi sono in corso altri tamponi. I risultati noti parlano di 157 persone contagiate: 100 ospiti e 57 operatori.
MAZARA: MORTO 78ENNE. Un uomo di 78 anni è morto a Mazara del Vallo (Tp) ed era positivo al coronavirus. “La città di Mazara del Vallo è vicina alla famiglia del nostro concittadino rimasto vittima del coronavirus. L’uomo era ricoverato dal 22 marzo presso il reparto di rianimazione Covid-19 dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, con un quadro clinico particolarmente delicato” dice il sindaco Salvatore Quinci.
SI DIMEZZA L’AUMENTO GIORNALIERO DEI MALATI IN ITALIA. Ancora 604 morti in Italia. Sono 17.127 le vittime complessive; lunedì l’aumento era stato di 636. Il dato è stato reso noto dalla protezione civile. Sensibile il calo dei nuovi malati: sono in totale 94.067, con un incremento rispetto a ieri di 880, vale a dire meno della metà dell’incremento di lunedì quando erano stati 1.941. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 135.586.
Scende per il quarto giorno consecutivo anche il numero dei pazienti nei reparti di terapia intensiva, 106 in meno rispetto a ieri e 3.792 complessivi. Di questi 1.305 sono in Lombardia. Dei 94.067 malati complessivi, 28.718 sono poi ricoverati con sintomi – 258 in meno rispetto a ieri – e 61.557 sono quelli in isolamento domiciliare.
Sono 24.392 le persone guarite, 1.555 in più di ieri. L’aumento precedente era stato di 1.022.
“Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”, ha detto Giovanni Rezza dell’Iss in conferenza stampa.
“Speriamo di assistere a una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione, non è che arriviamo a zero tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti”, ha aggiunto il direttore del dipartimento malattie infettive, sottolineando che bisognerà ingaggiare con il virus una “dura lotta”. “Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione”.
DIECI PAZIENTI DIMESSI A CATANIA. Altri sei pazienti affetti da Covid-19, tre dei quali completamente negativizzati, sono stati dimessi dall’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. Sale a 23 il numero delle persone che hanno lasciato, dall’inizio della pandemia, l’unità operativa di Malattie infettive. Alcuni di loro sono già a casa, altri sono in quarantena in alberghi.
Nella Terapia Intensiva del Garibaldi-Centro è stato registrato il decimo paziente estubato dall’inizio della pandemia. Tra la giornata di ieri e quella di oggi sono già quattro i pazienti che lasciano la Rianimazione e le procedure di ventilazione invasiva per essere ospitati nella nuova struttura dedicata ai casi di intermedia gravità.
Su settanta tamponi eseguiti ieri dalla Patologia clinica di presidio è risultato un solo caso di nuova positività, per un controllo fuori provincia. “Stiamo ottenendo – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – risultati confortanti grazie al lavoro di tutto il personale”.
Altri quattro pazienti Covid-19 oggi hanno lasciato l’ospedale Cannizzaro di Catania. Tre che erano ricoverati in Malattie infettive, clinicamente stabilizzati e negativi al primo tampone, sono stati trasferiti dallo speciale mezzo della Croce rossa italiana all’hotel Ibis Styles di Acireale convenzionato con l’Asp, in attesa di effettuare un secondo tampone che ne possa attestare la guarigione. Un’altra paziente è stata dimessa e, essendo nelle condizioni di potere osservare l’isolamento domiciliare, ha fatto rientro a casa.
Nelle ultime 24 ore altri due pazienti, dopo essere stati estubati, sono stati dimessi dall’Unità operativa di Anestesia e rianimazione, dove erano stati ricoverati con insufficienza respiratoria, per completare la convalescenza in Malattie infettive. Sono, quindi, saliti a quattro i pazienti che, grazie all’assistenza degli anestesisti rianimatori, hanno potuto lasciare l’area delle Terapie intensive.
ARAGONA: MORTO IN CENTRO ACCOGLIENZA, TAMPONE NEGATIVO. Il tampone effettuato post mortem al ventenne ghanese morto sabato scorso ad Aragona, è risultato negativo. A renderlo noto è stato il sindaco di Aragona (Ag) Giuseppe Pendolino. Il giovane era ospite di un centro di seconda accoglienza per i richiedenti asilo politico. Secondo quanto emerso il ragazzo nei giorni precedenti aveva avuto febbre e diarrea. Una sintomatologia che ha portato i sanitari ad effettuare – per fare massima chiarezza – un tampone rino-faringeo post-mortem. Nell’attesa dell’esito, la struttura era stata isolata e i 24 migranti ospiti, nonché i lavoratori, erano stati messi in quarantena.
Sicilia: 44 positivi in più, trend stabile. Muore imprenditore gelese a Savona
Flessione in Italia: 'Ma non è tana libera tutti'
Coronavirus. Gli attuali contagiati nell'Isola sono 1.859. Quarta vittima all'Oasi di Troina, un decesso pure a Mazara. Nel Paese altri 604 lutti, ma si dimezza l'aumento dei casi giornalieri. Catania: dimessi 10 pazienti