CATANIA – Lo scorso 23 aprile la polizia ha indagato due sorelle adranite pregiudicate, A. R. e V. R., per truffa ai danni di un’automobilista catanese. Si erano appostate lungo il viale Ulisse, in attesa della loro preda che hanno individuato in una signora che procedeva a bordo della propria auto sulla medesima corsia di marcia.
Al passaggio della macchina le due hanno inscenato il solito copione che prevede una botta alla carrozzeria, per simulare la collisione e, quindi, la rottura dello specchietto.
Dopodiché le due donne si sono messe in moto e, affiancata l’auto della loro preda, hanno gesticolato per indurre la conducente a fermarsi e a verificare il danno che aveva provocato, ovviamente preesistente.
La scena, però, non è sfuggita a una pattuglia del commissariato che, insospettita dall’insolita presenza di quei veicoli fermi i strada, specie in periodo di pandemia, è intervenuta per verificare cosa stesse accadendo. Le adranite, alla vista della polizia, hanno tentato di svicolare, ma sono state immediatamente bloccate e controllate.
È venuta fuori, così, la reale intenzione delle due che, per la somma di 38 euro, si sarebbero ritenute soddisfatte del presunto danno patito a opera dell’innocente automobilista di passaggio.
Sventata la truffa delle sorelle catanesi
Solito specchietto rotto alla circonvallazione: pattuglia di passaggio salva una signora