PALERMO – I lavoratori postali sono esclusi dallo screening epidemiologico da Covid-19. Così è stabilito dalle circolari del ministero della Salute e dalle ordinanze del presidente della Regione Siciliana e dall’assessorato alla Salute che individua i cittadini a rischio.
A dirlo Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal Comunicazione e Fnc Ugl Com. “Con molto rammarico ma anche stupore – scrivono Giuseppe Lanzafame, Giovanni Curia, Lucio Aprile e Giuseppe Aranci, segretari generali – abbiamo appreso la notizia, nonostante i servizi postali, siano stati inclusi nei decreti della presidenza del Consiglio fra quelli classificati come servizi pubblici essenziali e di pubblica utilità”.
Secondo i sindacati “questa esclusione è una discriminazione della categoria dei postali siciliani che sino a oggi hanno assicurato un presidio sociale in tutta la Regione rischiando il contagio per se stessi e i propri familiari”.
I sindacati chiedono al presidente Musumeci e all’assessore alla Salute Razza che questa “dimenticanza” venga risanata con l’inclusione dei lavoratori nella circolare. “Riteniamo fondamentale che proprio in concomitanza della imminente fase 2, con un naturale rischio di assembramento, si effettui la prevenzione di questi lavoratori esposti così fortemente al rischio contagio. Chiediamo, quindi, alla Regione, l’immediata inclusione dei postali siciliani riservandoci ogni azione utile a tutela dei lavoratori che rappresentiamo”.
“Vogliamo i tamponi anche alle Poste”
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