Anche la Sicilia si avvia da lunedì alla Fase 2 con l’apertura di bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri ed estetisti, mentre per gli stabilimenti balneari bisognerà aspettare ancora un paio di settimane. A tracciare le novità di questa nuova fase, in un’intervista all’agenzia Italpress, è il presidente della Regione Nello Musumeci.
“E’ una fase destinata a durare a lungo – spiega il governatore – perché non credo che ci sia una terza fase fin quando non sarà stato scoperto il vaccino. E’ la fase nella quale le attività economiche devono necessariamente riprendere fiato e si deve tentare tutti una quasi normalizzazione, dico quasi perché continueremo a non poterci abbracciare e a stare con la mascherina fuori casa. Saremo assolutamente inflessibili, dobbiamo convincere i cittadini che finora si sono comportati in maniera esemplare che la battaglia non è assolutamente vinta, c’è solo una tregua. Il virus continua a vivere tra di noi, è quindi necessario gestire la Fase 2 con grande senso di responsabilità ma con la voglia di guardare al futuro con ottimismo. Per qualche settimana mi sono trovato al centro dei due grandi partiti: il partito del ‘presidente chiuda tutto’ e il partito del ‘presidente apra tutto’, non mi sono iscritto né a uno e né all’altro, bisogna trovare il giusto punto di equilibrio”.
Ci saranno aperture differenziate rispetto al Nord? “Già ci sono state, il passaggio alla seconda casa, ad esempio, non era autorizzato nelle direttive nazionali, ma lo abbiamo fatto con una piccola forzatura che non significava uno sgarbo istituzionale verso lo Stato ma la consapevolezza che il dato epidemiologico dell’Isola ci consentiva di spingerci un po’ oltre. Credo che entro la fine di maggio noi avremo normalizzato tutte le attività. La legge finanziaria proposta ed elaborata dal mio governo prevede interventi per tutti gli operatori economici, c’è la concreta possibilità di avere qualche boccata di ossigeno, a quelle regionali si aggiungono le provvidenze del governo nazionale”
Sui test sierologici ci sono due scuole di pensiero: chi vuole farle a tappeto, come il presidente del Veneto Luca Zaia, e chi invece pensa che vadano fatti con criteri diversi, come il governatore della Lombardia Attilio Fontana. “I test sierologici si fanno ormai da diverse settimane – dice Musumeci – ma la penso come Fontana, nella consapevolezza che sono un elemento, un indizio, ma non sono certamente il dato scientificamente accettato per validare la presenza del virus. Non dobbiamo creare illusione nella gente, in sede di prevenzione il test ha una sua dignità e noi l’abbiamo già applicato soprattutto sul personale sanitario”.
Con l’estate alle porte, specialmente in Sicilia la gente vuol se potrà andare in spiaggia. “Ci andremo con la mascherina ed è giusto, dipende dalle distanze. Andiamo in spiaggia con la mascherina, non al mare: sono due cose diverse”.
Con la nuova Fase 2 si riapriranno nuovi collegamenti fra la Sicilia e il resto della penisola. “Noi non abbiamo ancora autorizzato l’accesso in Sicilia, continuiamo a essere prudenti. Pensiamo di liberalizzarlo dal 3 giugno, è chiaro che fino ad ora ha potuto fare rientro chi aveva giustificati motivi. Noi abbiamo chiesto un nuovo treno da ora, ma può entrare chi ha giustificato motivo. Fino al 3 giugno non cambia nulla, restano i controlli allo sbarco e l’autocertificazione, mentre non c’è più bisogno di autocertificazione nel movimento intraregionale. Dovessero arrivare flussi sostenuti in Sicilia verificheremo la opportunità di adottare altri provvedimenti. Lo abbiamo concordato anche ieri nell’incontro con il governo nazionale: autonomia ai governatori, ma se il tasso di contagio dovesse aumentare, lo Stato interverrà direttamente per adottare le necessarie misure”.
Ovviamente si pensa anche a cosa puà accadere con l’autunno e a un possibile ritorno del virus. “Abbiamo già lavorato per l’inverno – risponde Musumeci – abbiamo gestito l’emergenza sanitaria con una programmazione assolutamente sana e realistica perché avevamo le strutture pronte ad affrontare il peggio. Avevamo già prenotato mille posti letto negli alberghi per le ospedalizzazioni, avevamo preparato 400 posti letto in più di terapia intensiva, creato sezioni destinate esclusivamente al coronavirus in alcune strutture ospedaliere, quindi non si può dire che se fosse accaduto al Sud non saremmo stati in grado di poterlo affrontare. Abbiamo preso insegnamento da quanto vissuto, stiamo dotando il sistema sanitario siciliano di appositi reparti destinati alle malattie infettive, a Palermo stiamo già attrezzato Istituto Malattie Infettive, lo stiamo facendo in altre province dell’Isola”.
Quanti posti ci saranno in terapia intensiva in autunno? “Quelli che servono, noi non abbiamo smantellato, abbiamo ridimensionato alcune situazioni ma è chiaro che alla fine o alla metà di settembre saremo nelle condizioni di poter riproporre lo stesso schema applicato ai primi di marzo. Non è stata la fata turchina a impedire che la Sicilia potesse diventare il Veneto o l’Emilia Romagna o Lombardia, è stato un sistema di prevenzione anticipato, una linea del rigore e fermezza imposta già il 27 febbraio quando ancora non c’era la proclamazione dell’emergenza nazionale e un sistema sanitario e un patos tra il personale mai registrato in passato, un pizzico di fortuna e il risultato è sotto gli occhi di tutti”.
Sull’ingresso in giunta della Lega di Salvini, che ha creato un po’ di fibrillazioni nella squadra di Governo, Musumeci chiosa: “Parliamo di cose serie, l’assessore lo nomino io e lo scelgo io. E’ chiaro che la forza politica, il segretario regionale propone una rosa di nomi, ma è normale questo. Presto ci sarà anche il nuovo assessore che sarà sicilianissimo”.
Musumeci: ‘Fase 2 lunga, saremo inflessibili’
Il governatore: "Entro la fine di maggio avremo normalizzato tutte le attività, per i lidi bisognerà aspettare un paio di settimane". E sulla Lega in giunta: "Assessore sarà sicilianissimo"