Percorsi obbligati per i visitatori, cartelli segnalatori per invitare al distanziamento, termoscanner per la misura della temperatura corporea, personale comunale a contatto con il pubblico dotato di mascherina e visiera protettiva.
Si presentava così, stamane, l’interno del Castello Ursino, che come tutti i musei comunali di Catania ha riaperto i battenti dopo due mesi di chiusura per il lockdown. Il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella sono stati i primi visitatori alla riapertura del maniero federiciano, scelto come luogo simbolo per la fase 2 dei templi dell’arte e della cultura cittadina.
“Siamo orgogliosi – ha detto il sindaco Salvo Pogliese visitando le sale del Castello Ursino – di avere fatto ripartire tra i primi in Sicilia i nostri musei, con misure di sicurezza adeguate ad accogliere i visitatori, perché fare ripartire la cultura significa anche fare ripartire la città. Un lavoro importante realizzato a tempo di record grazie al coordinamento dell’assessore Barbara Mirabella e del direttore Paolo Di Caro che in queste settimane hanno operato alla formazione dei dipendenti sulle misure di prevenzione anti Covid-19, da attuare nel rapporto con i visitatori e all’interno dei siti museali”.
Il sindaco ha anche annunciato il piano di rilancio della gestione dei siti museali con la messa in rete dei musei civici e la concessione esterna dei relativi servizi con un sistema di business plan fondato su riduzione dei costi e promozione dei musei comunali già sperimentato con successo in numerose altre realtà siciliane e nazionali. Proprio oggi è stata pubblicata sul sito Sistema Museale Civico del Comune la relativa manifestazione d’interesse.
“Una grande opportunità per la città di Catania – ha detto il sindaco Pogliese – che consente di valorizzare realmente il nostro sistema museale civico con risorse esterne qualificate che mettano sul mercato nazionale e internazionale i nostri siti nell’ottica di una città che si modernizza. In questo modo sorgeranno anche nuove opportunità lavorative per una trentina di giovani qualificati, già dal prossimo mese di gennaio, che potranno trovare impiego al servizio di cittadini e dei turisti, per offrire prestazioni sempre più competitive sotto il profilo della qualità e dell’efficienza”.
Da una prima valutazione i servizi che potrebbero essere dati in concessione a terzi sono la biglietteria, il bookshop, la caffetteria e servizi di guida e accoglienza pubblico.
Un progetto che l’assessore Barbara Mirabella segue direttamente in sintonia al direttore della Cultura Paolo Di Caro: “Bisogna preliminarmente analizzare le potenzialità di ciascun sito, valutare le ipotesi di sviluppo, la loro compatibilità con adeguate politiche di marketing territoriale e di modernizzazione dei servizi, anche nell’ottica di una progressiva riduzione degli oneri a carico della pubblica amministrazione. Il fine che si intende perseguire è la redazione di un modello di valutazione strategica per la messa in rete dei musei civici e la concessione dei relativi servizi nell’ottica di una razionale flessibilità del loro utilizzo e della loro promozione”.
Catania, riaprono i musei comunali
Percorsi obbligati e termoscanner per la ripartenza del Castello Ursino e degli altri siti. In cantiere una rete cittadina VIDEO