CATANIA – “L’obiettivo è ambizioso ma non impossibile: vogliamo ridurre le cause delle frequenti alluvioni della pianura a sud di Catania”. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci stamane ha firmato, assieme al sindaco Salvo Pogliese, la convenzione che prevede consistenti lavori per la messa in sicurezza del torrente Forcile e dei suoi affluenti.
Il torrente, che attraversa l’area industriale di Pantano d’Arci, negli anni è più volte esondato, riversando le proprie acque su quartieri assai popolosi, sugli stabilimenti e perfino sulla pista dell’aeroporto di Fontanarossa. Un intervento a lungo atteso e al quale saranno destinati quasi ventinove milioni di euro stanziati con il Patto per la città metropolitana di Catania.
“È un giorno importante – ha sottolineato il governatore – perché finalmente si potrà realizzare un progetto che metterà fine a pericoli e disagi, inconcepibili per una città che ospita il principale aeroporto dell’Isola ma che rischia di andare in tilt per allagamenti improvvisi. E penso anche alle imprese industriali e a chi abita nel villaggio di Santa Maria Goretti, messo in ginocchio dalle esondazioni del Forcile in occasione di forti temporali. Gli uffici avvieranno subito l’iter che consentirà di effettuare tutte le opere, a breve e a medio termine, necessarie a riqualificare e sistemare il torrente”.
La crescente urbanizzazione della zona Sud di Catania ha imposto una progressiva riorganizzazione del sistema idrico superficiale. Tutti i torrenti sono stati “intubati”, ovvero trasformati in collettori fognari e inviano le loro acque nel Forcile, che, proprio in funzione degli apporti, ha assunto la funzione di un vero e proprio canale urbano di scolo. Attualmente, durante gli allagamenti, solo con l’intervento delle idrovore si riesce a risolvere il problema.
“Oggi – sottolinea il sindaco Pogliese – si affronta in maniera organica e, speriamo, definitiva, un problema grave per la nostra città”. Sarà indispensabile, anzitutto, completare la sistemazione dell’alveo del corso d’acqua fino all’innesto con il torrente Bummacaro. Le opere di razionalizzazione del sistema fognario interesseranno il villaggio di Santa Maria Goretti, con l’intera area commerciale, e i parcheggi aeroportuali.
Sono previsti sistemi meccanici pronti a entrare in funzione nel caso in cui, per un qualsiasi motivo, dovessero presentarsi difficoltà a scaricare nel Forcile: una vasca con una capacità di 2.700 metri cubi sarà pronta ad accogliere l’acqua in eccesso e a spingerla dentro una condotta in acciaio per essere trasportata a mare mentre alcune paratie mobili potranno farla defluire dentro un pozzetto ripartitore.
L’intero sistema potrà essere comandato e gestito sia manualmente, sia attraverso il telecontrollo per mezzo del quale, oltre alla verifica del corretto funzionamento in remoto, sarà possibile una elaborazione dei dati.
Catania salvata dalle acque
Firma Musumeci-Pogliese: 29 milioni di euro per fermare le esondazioni del torrente Forcile