ROMA – I guanti e la pulizia delle mani sono importanti quanto le mascherine per evitare il contagio. Il contatto, diretto o tramite le superfici, è infatti il modo principale di trasmissione del nuovo coronavirus, dunque molto più efficace delle goccioline nell’aria: lo indica il modello matematico elaborato dall’Istituto israeliano di ricerca biologica, ospitato sul sito medRxiv, che raccoglie i lavori che ancora non hanno passato il vaglio della comunità scientifica.
I virus respiratori come il SarsCov2 si diffondono per contatto, goccioline (prodotte con tosse o starnuti, che viaggiano meno di 1,5 metri) e aerosol sospesi nell’aria, che possono infettare una persona una volta che si depositano nelle sue vie respiratorie.
In questo caso i ricercatori guidati da Eyal Fattal hanno calcolato che tra il 60 e 80% del virus si trasmette per contatto diretto e il 20-40% attraverso il contatto con superfici, mentre la trasmissione attraverso l’aria, sia con goccioline che aerosol, conta per meno dell’1%.
Quindi, sulla base dei dati disponibili, il contatto diretto è il meccanismo dominante dell’infezione. Ciò è coerente, secondo i ricercatori, con gli altri studi che hanno analizzato campioni di aria prelevati in ambienti in cui si trovavano pazienti sintomatici con Covid-19, ottenendo risultati negativi per tutti i campioni d’aria.
Nello studio è stato analizzato anche il periodo contagioso dei pazienti pre-sintomatici, scoprendo che inizia circa 30 ore prima della comparsa dei sintomi. Come misure di protezione per evitare il contagio, secondo i ricercatori, la combinazione di frequenti lavaggi di mani, pulizia delle superfici ed evitare il contatto fisico è efficace come indossare guanti e mascherina.
Il fatto che il contatto sia la principale via di contagio pre-sintomatica, conclude lo studio, suggerisce che le misure igieniche e comportamentali consigliate a livello pubblico dovrebbero concentrarsi sul ridurre la contaminazione delle mani o sul non toccare il viso con le mani.
Contagio per goccioline? Solo l’1%
Studio israeliano sul Covid: 70% della trasmissione per contatto diretto, 30% attraverso le superfici