CATANIA – Saranno processati col rito del giudizio abbreviato condizionato alla deposizione di quattro testimoni, due cameriere e due amici della vittima, i tre giovani accusati di violenza sessuale di gruppo commessa nel marzo del 2019 su una ragazza statunitense, allora 19enne.
Lo ha deciso il gup di Catania Luigi Barone, che ha sospeso i termini di custodia cautelare per i tre imputati che sono da mesi agli arresti domiciliari e ha fissato la prima udienza del processo per il prossimo 9 settembre, nell’aula bunker del carcere di Bicocca.
Imputati sono i ventenni Roberto Mirabella, assistito dagli avvocati Luigi Zinno e Giuseppe Rapisarda; Agatino Valentino Spampinato, difeso dai legali Giovanni Avila e Monica Catalano; e Salvatore Castrogiovanni, rappresentato dalla penalista Maria Luisa Ferrari e dall’avvocato Serena Gasperini.
Nel processo si sono costituiti parti civili la vittima, con la penalista Mirella Viscuso, che ha depositato una consulenza che contesta la perizia psicologica sulla giovane statunitense che era stata presentata dalla difesa, il Comune di Catania, con l’avvocato Agata Barbagallo, e i centri antiviolenza ‘Galatea’ e ‘Penelope’, con i legali Giusy Latino e Santa Monteforte.
A Spampinato il procuratore aggiunto Marisa Scavo e il sostituto Andrea Ursino contestano anche una seconda violenza sessuale commessa nei confronti della giovane nel sottoscala del palazzo in cui era ospite la statunitense.
Era stato lui stesso a raccontare del rapporto, citandolo a discolpa sostenendo che la 19enne fosse consenziente. La giovane era stata avvicinata in una zona della movida di Catania e poi portata dai tre indagati sul lungomare, dove avrebbe subito le violenze in auto. Uno dei tre ha girato un video con un telefonino che è agli atti dell’inchiesta.
Diciannovenne statunitense violentata, rito abbreviato per i tre ragazzi catanesi
Prima udienza del processo il 9 settembre, quattro i testimoni