Arriva il primo vero caldo e in Sicilia scoppia l’emergenza incendi. Situazioni critiche nel Messinese e nel Palermitano con diverse province (Spadafora, Reitano, Capo d’Orlando, Patti, Altavilla Milicia) letteralmente assediate dalle “lingue di fuoco”.
Dietro questi incendi ci sarebbe non tanto uno sparuto gruppo di piromani, quanto una vera e propria organizzazione criminale. A pensarlo è il Wwf Sicilia, secondo cui a minacciare i boschi siciliani “ci sono senza dubbio interessi e convenienze che vedono negli incendi comunque un tornaconto immediato attraverso il riutilizzo del territorio per il pascolo fresco o per la caccia facilitata da un terreno ‘pulito’, o il riutilizzo dei terreni ex boschivi attraverso cambi di destinazione d’uso. Ma la puntualità perfettamente in fase con gli eventi atmosferici avversi, la contemporaneità degli incendi e la scelta oculata dei luoghi fanno più pensare a un’organizzazione, a una professionalità criminale”.
L’associazione ambientalista sottolinea che sicuramente esiste il fenomeno dei piromani “e qualche caso sarà imputabile anche a loro, ma il modo con il quale avvengono gli incendi, fa apparire molto improbabile che si tratti solo di azioni di folli. Più credibile la tesi che si tratti di menti dotate di lucida consapevolezza e razionalità. Si tratta di una miscela micidiale di insensibilità, stupidità, follia, superficialità, cupidigia e loschi interessi”. E siamo soltanto a maggio, la lunga estate siciliana si preannuncia infuocata.
Dietro questi incendi ci sarebbe non tanto uno sparuto gruppo di piromani, quanto una vera e propria organizzazione criminale. A pensarlo è il Wwf Sicilia, secondo cui a minacciare i boschi siciliani “ci sono senza dubbio interessi e convenienze che vedono negli incendi comunque un tornaconto immediato attraverso il riutilizzo del territorio per il pascolo fresco o per la caccia facilitata da un terreno ‘pulito’, o il riutilizzo dei terreni ex boschivi attraverso cambi di destinazione d’uso. Ma la puntualità perfettamente in fase con gli eventi atmosferici avversi, la contemporaneità degli incendi e la scelta oculata dei luoghi fanno più pensare a un’organizzazione, a una professionalità criminale”.
L’associazione ambientalista sottolinea che sicuramente esiste il fenomeno dei piromani “e qualche caso sarà imputabile anche a loro, ma il modo con il quale avvengono gli incendi, fa apparire molto improbabile che si tratti solo di azioni di folli. Più credibile la tesi che si tratti di menti dotate di lucida consapevolezza e razionalità. Si tratta di una miscela micidiale di insensibilità, stupidità, follia, superficialità, cupidigia e loschi interessi”. E siamo soltanto a maggio, la lunga estate siciliana si preannuncia infuocata.