CATANIA – Il segno della croce all’ingresso della chiesa, il disinfettante per le mani al posto dell’acquasanta e un cenno con il capo invece della stretta di mano per lo scambio della pace.
Ecco come le chiese di Catania si stanno riorganizzando in vista dell’apertura del 18 maggio, giorno in cui comincerà la fase 2 anche per i luoghi santi e si potrà tornare a celebrare le messe canoniche (non più solo online).
Nella chiesa Nostra Signora di Lourdes di Catania, il parroco padre Mario D’Avola, assieme ai suoi collaboratori, affigge i cartelli con le nuove indicazioni e predispone i nuovi posti a sedere.
Su tutte le colonne un cartello avvisa: “Sedersi solo due per panca”. I fedeli potranno sedere solo alle estremità dei banchi, lasciando libera la panca successiva.
Padre Mario ha delimitato con un nastro bianco e rosso i posti che non potranno essere utilizzati, così da garantire una distanza di due metri tra una persona e l’altra. Sullo schienale delle sedie, invece, è stato applicato un foglio con il disegno del divieto.
I fedeli non troveranno più l’acqua santa all’ingresso, ma delle colonnine con il distributore di gel igienizzante per le mani e, ovviamente, dovranno essere muniti di mascherina.
“E’ bene che si apra all’inizio della settimana – commenta il parroco di Nostra Signora di Lourdes – perché così potremo verificare se ci sono criticità e in caso di problematiche avremo una settimana di tempo per intervenire in vista di domenica 24 maggio, giorno in cui si festeggia Maria Ausiliatrice”.
Messale, croce santa e amuchina. Sull’altare spunta una novità, anche se padre Mario la terrà nascosta dietro una piantina: “Lo metterò da parte ma poi disinfetterò le mani e i guanti platealmente prima di dare l’eucarestia”.
“La nostra chiesa è molto grande e siamo fortunati – conclude padre Mario D’Avola – siamo passati da 300 posti a sedere a 95/100 massimo. Il segno della pace non si potrà scambiare fisicamente, al suo posto ci sarà un augurio verbale”.
La messa non è finita
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