Il raddoppio delle corse sullo Stretto e sugli aerei il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti lo ha già deciso e lo ha anche già comunicato al presidente della Sicilia Musumeci. Così il Mit in riferimento alle dichiarazioni del Governatore della Sicilia, precisando che su questo è in arrivo un decreto.
Stamane Musumeci, intervistato a Cento Città su Radio Uno, aveva detto: “Oggi con il Mit concorderemo una soluzione che ci consenta di evitare l’esodo, ovvero un rientro molto scaglionato e per i casi di assoluta necessità”.
“In Sicilia possono rientrare quanti rientrano nelle fattispecie delle ordinanze regionali e nazionali – ha aggiunto il governatore – questa è stata la linea del rigore che finora ha dato i suoi risultati”.
Nessuna fuga in avanti, per adesso come l’apertura dei bar che ha caratterizzato la Calabria. “I bar li ho autorizzati solo per l’asporto, ancora mi sembra presto. A metà maggio rivedremo le misure”.
La fase 2 in Sicilia si è aperta con l’autorizzazione al ritorno in Sicilia concessa per validi motivi ai fuorisede provenienti da altre regioni. I due voli da Roma Fiumicino per lo scalo palermitano Falcone-Borsellino e per quello catanese di Fontanarossa sono rimasti invariati e registrano il tutto esaurito da giorni, mentre permangono le limitazioni ai treni provenienti dal continente.
Alcuni studenti e impiegati hanno intrapreso dal nord e dal centro il viaggio per raggiungere l’isola in automobile partendo la notte scorsa, ma rischiano di fermarsi davanti allo stretto di Messina. Musumeci ha deciso infatti di mantenere i divieti, limitando l’attraversamento sui traghetti solo al personale sanitario e per motivi di comprovata esigenza. In ogni caso chi torna in Sicilia dovrà autodenunciarsi, rispettare la quarantena obbligatoria e al termine sottoporsi anche al tampone.
“Bisogna allargare un po’ la maglia – ha poi spiegato il governatore in un messaggio su Facebook – ne siamo tutti consapevoli. Abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti di portare i voli da Roma per Palermo e Catania da due a quattro, sperando che l’Alitalia non si abbandoni a speculazioni, perché mi risulta che il costo dei voli negli ultimi giorni sia assolutamente inaccessibile è inaccettabile. Al tempo stesso manteniamo la corsa del treno da Roma a Messina. Per quanto riguarda lo Stretto invece chiediamo di passare dalle attuali 5 corse a 8 corse. Naturalmente, man mano che il tempo scorre valuteremo il dato epidemiologico e quindi aumenteremo, chiederemo di aumentare, di volta in volta il numero dei voli, il numero delle corse del treno e il numero delle corse sullo Stretto”.
“In effetti un blocco per i casi di necessità – sottolinea Musumeci – non c’è mai stato. Neanche nei gravi momenti di crisi, sia gli ordinamenti nazionali che quelli nostri hanno sempre detto che l’ingresso è consentito alle forze dell’ordine, alle forze armate, al personale sanitario, e per gravi motivi personali, sanitari o di famiglia. Quindi un blocco totale non c’è mai stato. Adesso allarghiamo un po’, e possono rientrare anche coloro che si vogliono ricongiungere con le proprie famiglie. E per farlo devono rispettare le solite regole, cioè la verifica al momento dello sbarco e poi la quarantena. Questo è necessario perché nessuno deve pensare che la partita sia chiusa”.
“Ho ricevuto centinaia di richieste da parte di ragazzi soprattutto, ‘ci faccia a rientrare, ci faccia rientrare’. Sono un padre, sono un nonno e comprendo benissimo l’emozione, l’affetto e le necessità che si pongono in una famiglia. Ma, credetemi, è difficile fare il mio lavoro, questo lavoro nel dovere trovare il punto di equilibrio per coniugare da una parte le esigenze affettive, ma non solo affettive, e dall’altra le esigenze della prudenza e della cautela per evitare che si possa entrare in Sicilia senza sapere di essere portatori del virus. Come succede anche agli asintomatici. Quando c’è stato il famoso esodo di inizio marzo, su decine di migliaia di persone abbiamo trovato centinaia di positivi che non mostravano assolutamente alcun sintomo. Quindi bisogna stare prudenti per evitare di ricominciare da capo, e la ricaduta sarebbe più complicata della prima fase. Quindi buon rientro a chi ha più di un motivo per rientrare nella nostra isola, per tutto il resto guardiamo avanti”.
“Nessuno deve pensare che la Fase 2 sia un ‘tutti liberi’, stiamo attenti. Il dato di tre regioni deve farvi riflettere. Veneto, Lombardia e Piemonte assieme hanno 60.000 positivi in questo momento. La Sicilia, regione particolarmente popolosa, ne ha 2.200. Ecco, noi vorremmo che questo dato possa scendere man mano che passano i giorni. Guai a dover registrare una nuova impennata. Quindi Fase 2 sì, rientri sì – aggiunge Musumeci – con la necessaria prudenza, ma a patto che ognuno assuma la responsabilità delle proprie azioni. Andare in giro con la mascherina è essenziale, portare i guanti quando si va in un locale chiuso è altrettanto importante, per il resto sapete già l’ordinanza dell’altro giorno che consente varie attività. Vorremmo autorizzarne anche altre, ma non dipende da noi. Penso ai parrucchieri per uomo e per donna per esempio. Noi avevamo chiesto di poter consentire l’apertura delle botteghe già con il 4 di maggio, ma da Roma dicono che ancora è presto. Stiamo lavorando, stiamo pressando perché si possa incominciare almeno il 18 maggio con gli ulteriori provvedimenti”.
“Monitoriamo le fasi del dato epidemiologico – prosegue – più si abbassano i contagi, più si allarga la rete. Questo è l’obiettivo sperando che alla fine di giugno, primi di luglio si possa essere nelle condizioni di vivere serenamente la nostra estate con le attività economiche produttive che possono tornare a pieno regime. Stiamo autorizzando la manutenzione degli stabilimenti balneari, anche come buon auspicio per potere andare a fare il bagno a mare”.
Musumeci: “Eviteremo esodo”
Il governatore siciliano: "Rientro molto scaglionato. Lavoriamo per nuove autorizzazioni. Bar aperti come in Calabria? E' presto". Il Mit: "Aumento collegamenti già deciso" VIDEO