PALERMO – Tra progetti, programmi futuri e l’attesa per l’ufficialità della promozione in Serie C in casa Palermo la novità arriva dal consiglio di amministrazione che si è tenuto quest’oggi.
Il club rosanero con un comunicato a firma del presidente Dario Mirri ha annunciato di aver “accettato le dimissioni di Tony Di Piazza da vice presidente della società (dove ha mantenuto il ruolo di consigliere)”.
Una scossa a livello societario che era nell’aria da qualche settimana e dovuta soprattutto ad alcune incomprensioni tra il numero uno del club di viale del Fante e l’imprenditore italo-americano, originario di San Giuseppe Jato, che possiede il 40% delle quote.
La situazione è naturalmente delicata, a tal punto che nel cda erano anche presenti i legali di ambo le parti, visto l’importante esborso economico fatto questa estate per costituire la società con un capitale sociale di 15 milioni di euro. Tra i motivi che hanno creato alcuni dei fraintendimenti, probabilmente, c’è anche la questione legata al tecnico Rosario Pergolizzi, per il quale Di Piazza recentemente aveva speso parole d’elogio.
“Stagione ufficialmente terminata. Grande felicità per il risultato sportivo ottenuto! Gioia da tifoso, ma amarezza da socio – ha scritto lo stesso Di Piazza sul suo profilo Facebook -. Ho dovuto purtroppo constatare che una serie di comportamenti hanno impedito che io potessi esercitare il mio ruolo in modo pieno e fattivo per fare della squadra del Palermo”.
Di Piazza ha poi aggiunto: “Su tantissime questioni relative al presente e soprattutto al futuro della società (che io immagino debba essere sempre più ambizioso) mi è stato impedito di dare il mio contributo non venendo mai preventivamente consultato e anzi in alcune occasioni apprendendo addirittura dai media l’assunzione di decisioni che sarebbero dovute essere di stretta competenza del consiglio di amministrazione di cui ero vicepresidente”.
L’imprenditore italo-americano ha poi concluso il suo lungo sfogo con un annuncio: “Con grande rammarico, intendo comunicare la mia volontà di valutare possibili interlocutori interessati a rilevare seriamente e consapevolmente la mia partecipazione, assicurando, comunque, che sino alla definizione della mia uscita non farò mancare il mio impegno originariamente previsto, se è il caso lottando e ponendo al primo posto ogni bene per la nostra amata squadra e per la città alla quale sono e resto legatissimo”.
Da valutare, a questo punto, anche la posizione ricoperta da Gianluca Paparesta, attuale direttore operativo del club e braccio destro dello stesso Di Piazza, che però, al momento, sembra che continuerà a mantenere il suo incarico. I progetti futuri del Palermo restano comunque al momento intatti sia sul piano sportivo che infrastrutturale, con l’obiettivo di proseguire la scalata verso l’elite del calcio italiano, ammodernare lo stadio Renzo Barbera e costruire il nuovo centro sportivo che, con tutta probabilità, sorgerà fuori dalla città.
Proprio per quanto concerne la nuova casa rosanero difficilmente il progetto sarà completato entro il 2020, come aveva annunciato il presidente del club di viale del Fante, Dario Mirri. Bisognerà aspettare qualche mese in più, viste le difficoltà di portare avanti trattative con i privati per l’acquisto dei terreni, con quella di Torretta, piccolo paesino a circa 25 chilometri da Palermo, che resta l’ipotesi più accreditata.