ROMA – Non solo vecchi farmaci. Contro l’infezione da Covid-19 anche il vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia può funzionare da misura preventiva per attenuare i sintomi, evitando che la malattia diventi più grave. Lo spiegano sulla rivista mBio i ricercatori dell’università Statale della Louisiana, guidati da Paul Fidel.
Secondo loro, questo vaccino non ha controindicazioni per chi ha una normale risposta immunitaria, e può essere utile soprattutto per gli operatori sanitari, più esposti al contagio. Sempre più dati dimostrano infatti che i vaccini vivi attenuati danno una protezione non specifica anche contro altre infezioni letali, inducendo le cellule immunitarie innate allenate a migliorare la risposta dell’organismo contro le infezioni.
In sostanza questo tipo di vaccino stimola la memoria immunitaria innata, allenando i precursori delle cellule immunitarie del midollo osseo a funzionare in più efficace contro le infezioni più diffuse. In laboratorio gli studiosi hanno osservato che un vaccino attenuato con un ceppo fungino stimolava questo tipo di protezione innata contro la sepsi. Secondo loro il vaccino trivalente dovrebbe essere in grado di inibire o ridurre la grave infiammazione polmonare e sepsi da Covid-19.
A corroborare quest’ipotesi ci sarebbero altri dati, come i sintomi più lievi osservati in 955 marinai della Portaerei americana Roosevelt, positivi al Covid ma con un solo un caso di ricovero. Tutti erano stati vaccinati con il trivalente al reclutamento. Inoltre il Covid-19 non ha avuto un grande impatto sui bambini, e alcuni pensano che potrebbe essere perchè la loro protezione da vaccino è più recente e frequente.
“Uno studio clinico con vaccino trivalente nelle popolazioni ad alto rischio può essere una misura preventiva a basso rischio e alti benefici nel salvare le vite durante la pandemia da Covid-19”, commenta Fidel. “In ogni caso non credo possa danneggiare nessuno se, durante il tempo in cui facciamo la sperimentazione – conclude – si offre questo tipo di vaccino agli adulti e operatori sanitari”.