Marsala

Isola Mothia riaperta, ridotto costo biglietti

MARSALA – E’ stato abbassato da 9 a 6 euro il costo del biglietto d’ingresso sull’isola di Mothia, l’antica colonia fenicia al centro della riserva naturale dello Stagnone di Marsala, che ha riaperto al pubblico dopo il periodo di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria coronavirus. “Sono contento – ha detto il sindaco il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo (Pd) – che la Fondazione Whitaker abbia accolto il mio invito a ridurre il prezzo dei biglietti”. Un’ulteriore riduzione di un euro è stata decisa per ragazzi e gruppi. Gli orari di apertura al pubblico dell’isola e del suo museo sono dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19.
Intanto, anche il costo della traversata è stato ridotto: adesso è 4 euro. “Le bellezze di questa isola, immersa nella laguna – continua il sindaco di Marsala – sono riconosciute dal mondo intero e mi auguro che, assieme ai visitatori, possano tornare anche tanti nostri giovani che credono nell’economia turistica di questo territorio. Infine, mi fa piacere che sia stato accolto anche il mio invito a ridurre i costi di ingresso”.
Intanto, con oltre due milioni di euro di fondi europei già stanziati è prevista l’attuazione di progetti per i sistemi di allarme, la copertura della rete wi-fi su tutta l’isola, il restauro degli scavi archeologici, la fine dei lavori di rinnovamento del museo. Il nuovo assetto museale, inoltre, prevede una cartellonistica aggiornata, l’acquisto di due nuove vetrine per completare il percorso, e la progettazione di una particolare app che darà ai visitatori la possibilità di ricevere informazioni sui reperti archeologici nella lingua che preferiscono. I progetti dovrebbero essere portati a termine entro la fine dell’anno.
Il biglietto d’ingresso sull’isola prevede anche la visita al Museo Whitaker, il cui pezzo pregiato è la statua in marmo di fattura greca del Giovinetto in tunica, che in occasione delle Olimpiadi di Londra del 2012 è stata esposta al British Museum e poi anche negli Usa, al “Paul Getty Museum” di Malibù. In precedenza, è stata esposta anche a Venezia (due volte) e a Berlino, è stata rinvenuta a Mothia il 26 ottobre del 1979, nel corso degli scavi effettuati nel settore nord-orientale dell’isola, la cosiddetta zona “K”, tra il santuario di Cappiddazzu e la cinta muraria. Secondo gli esperti, sarebbe stata scolpita da un allievo di Fidia.
Fu trovata sottoterra. Secondo il professor Lorenzo Nigro, docente di archeologia e storia dell’arte all’Università “La Sapienza” di Roma, che da diversi anni dirige campagne di scavi estive sull’isola, la statua rappresenterebbe Alcimedonte, capo mirmidone greco, figlio di Laerce, ricordato da Omero nei libri XVI e XVII dell’Iliade e descritto come un ottimo auriga che guidò personalmente il carro di Achille, trainato dagli immortali destrieri Balio e Xanto, fuori dal terribile scontro accesosi per la contesa del corpo di Patroclo, ucciso da Ettore.

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