PALERMO – “Periodicamente si torna a parlare del Ponte sullo Stretto, sul quale tutti conoscono la mia posizione: sono da sempre favorevole e non ho mai cambiato opinione. Mi fa sorridere chi dice che prima del Ponte si debba pensare ad altro: è solo l’eterna scusa per non fare mai niente.
I siciliani sanno che l’unica volta in cui si é stati a un passo dall’avvio dell’opera è stato per impulso del governo Berlusconi e la nostra coalizione non ha mai cambiato opinione, come ha ricordato oggi Matteo Salvini”. Sul dibattito il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
“Se assieme al ministro Franceschini e al senatore Renzi si registrerá una nuova posizione da parte del governo Conte, saró felice di mettermi a disposizione, assieme al mio governo. Ma non servono comunicati stampa, ci vogliono – aggiunge Musumeci – norme e atti formali, a partire dalla conversione del decreto legge oggi all’esame del parlamento. Vogliamo fare un passo avanti? Modello Genova e commissario nazionale per il Ponte. Altrimenti saranno solo chiacchiere dall’amaro sapore elettorale. Nel frattempo aspettiamo che da 5 anni si apra il ben più ridotto viadotto Himera, sull’autostrada Palermo-Catania”.
Al coro di sì si aggiunge anche il leader della Lega, Matteo Salvini e a proposito degli eventuali finanziamenti che l’Italia riceverà dall’Ue aggiunge “Se l’Italia decide di fare il Ponte sullo Stretto, che per me serve, dobbiamo poterlo fare”.
Per il parlamentare regionale di Italia Viva Luca Sammartino “è giunto il momento che il Ponte sullo Stretto venga realizzato. I siciliani hanno bisogno di quest’opera strategica. Siamo nella fase storica in cui, a causa dell’emergenza Covid 19, le istituzioni, senza alcun dogmatismo ideologico, si sono rese conte dell’importanza delle opere pubbliche da realizzare nel Mezzogiorno. Il piano shock sullo sblocco delle opere e il ddl semplificazione, che si appresta a varare il Governo nazionale, vanno verso la direzione di dare finalmente anche alla Sicilia ciò di cui ha bisogno: lavoro e infrastrutture. Il Ponte sullo Stretto di Messina può finalmente legare la Sicilia all’Italia in termini di sviluppo economico e sociale e può servire da stimolo per avviare contemporaneamente l’ammodernamento delle reti ferroviarie e viarie interne dell’Isola”.
Il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri dice che le priorità sono altre. “Oggi, tornare a parlare di ponte sullo Stretto di Messina, con decine di milioni di euro già stanziati per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili, ma impantanati nei meandri della burocrazia, rischia di diventare l’ennesima burla per il meridione e per l’Italia intera”.”In questo momento – continua Cancelleri – preferisco concentrarmi sulle cose che possono dare immediate risposte al Paese. Non voglio farmi distrarre da discorsi che, se pur affascinati, soprattutto in questo momento storico, rischiano di sembrare utopistici o, nella peggiore delle ipotesi, delle prese in giro”.
“Il Mezzogiorno ha il primato per le infrastrutture più obsolete – prosegue il viceministro – pensiamo subito a mettere in sicurezza i ponti, le gallerie, le strade esistenti e a realizzare le opere già finanziate ma bloccate dalla farraginosa burocrazia. Stiamo parlando di oltre 100 miliardi di euro da poter spendere immediatamente. Sblocchiamo questi soldi, rimettiamo in moto l’Italia e poi, prometto, inizierò a discutere anch’io del ponte sullo Stretto”.
Ponte sullo Stretto col modello Genova
Renzi lancia l'idea, Salvini: "Per me si deve fare". Musumeci: "Bene, ma serve un commissario nazionale". Cancelleri: "Prima sbloccare le opere obsolete"