PALERMO – “Ho visto il disagio negli occhi dei tanti uomini e donne di Altavilla Milicia che durante i giorni della pandemia non avevano nulla da mangiare. Si avvicinavano e chiedevano aiuto. In dieci minuti ho pensato di donare il mio stipendio, per acquistare quanto necessario per dare una prima risposta alle famiglie in difficoltà economica”. Ettore Cannabona, comandante dei carabinieri del paese del Palermitano, è tra i cavalieri al merito nominati dal presidente della Repubblica.
Al telefono, mentre si trova sul traghetto nello stretto di Messina per tornare nella sua Lecce, spiega che è in Sicilia da 10 anni. “Per me contano i valori e i rapporti umani che sono alla base della convivenza tra le persone. Ho appreso del riconoscimento del presidente Mattarella dal mio comandante provinciale, il generale Arturo Guarino. Non posso negare che mi ha fatto molto piacere ricevere questa onorificenza. Il mio gesto era privato e rispondeva solo a un’esigenza: fare qualcosa di concreto per chi ha sofferto nei mesi duri della pandemia”.
Il maresciallo ha messo in rete una comunità che è riuscita a sostenere anche chi è rimasto indietro a causa del Covid. “Grazie ai titolari di supermercati e macellerie del paese – conclude – si è riusciti ad acquistare più prodotti e soddisfare le tante richieste di un centinaio di famiglie. Si è creata una vicinanza e una condivisione, che spero abbia migliorato anche i rapporti umani. Sono stati mesi difficili e insieme li abbiamo superati”.
Stipendio dato ai poveri: nominato cavaliere
Il comandante dei carabinieri di Altavilla Milicia premiato da Mattarella: "Volevo aiutare chi soffriva"