CATANIA – “A Catania un ex sindaco e tutta la sua giunta sotto inchiesta, un altro sindaco condannato in primo grado. Si salvi chi può!”. Dopo la sospensione di Salvo Pogliese per la condanna in primo grado nel processo sulle spese pazze all’Ars, CittàInsieme traccia un quadro oscuro e preoccupante della situazione etnea.
“Questa città non ha fortuna – dice l’associazione -. Ma, al di là della fortuna questa città non ha futuro. Non esiste una classe dirigente capace di farla venir fuori dal baratro in cui è caduta, non esiste una classe politica, di qualunque partito, in grado di affrontarne con onestà e competenza i problemi piuttosto che insterilirsi in inutili polemiche, non esiste più una cultura politica diffusa che tenda a risolverne i problemi, non esiste più niente”.
Secondo CittàInsieme “ciò che colpisce di più, al di là della buona fede con cui si difendono i politici condannati, è la disinvoltura con la quale gli amministratori usano il nostro denaro. I nostri soldi, guadagnati con un duro lavoro, le nostre tasse, esose, usati per ‘sostituire serrature e maniglie’, ‘confezioni regalo e ceste natalizie’, ‘enoteca e gioielleria’, ‘leasing per auto’, ‘fumetti di Diabolik’, ‘pasta fresca, abbigliamento, articoli da profumeria, ottica, lavanderia, revisione motociclo personale’, ‘barbecue e candele di citronella’, ‘cenone di Capodanno’. Questo si legge nei tanti articoli che riportano la notizia delle condanne”.
“La questione morale – conclude – è del tutto abolita. E questo andazzo non colpisce solo le classi dirigenti. Interessa tutti noi: dal commerciante che ti fa la cresta sul peso, al professionista che ti fa pagare il doppio del dovuto. Tutti contro tutti. La dignità, l’onestà, la correttezza sono state sepolte. La mentalità comune è quella della fregatura reciproca. Non sai più da quale parte guardarti. Il prefetto di Catania ha disposto, in virtù della Legge Severino, la sospensione dalla carica del sindaco Pogliese per diciotto mesi.
Si dimetterà, affrontando con serenità i prossimi passi del suo giudizio? Non si dimetterà, lasciando la nostra città a vivacchiare per il prossimo anno e mezzo? Qualunque sarà la sua scelta, in noi rimane immutato il desiderio di vedere rinascere questa città. Ma con chi?”.
“Catania affonda: si salvi chi può”
Spietata analisi di CittàInsieme: "Un ex sindaco sotto inchiesta, un altro condannato e una diffusa cultura della disonestà. Qui non c'è futuro"